I Carabinieri Forestali della stazione di Napoli hanno trovato e liberato tre cardellini rimasti intrappolati tra i rifiuti liquidi sversati illecitamente tra le campagne di Caivano, nel Napoletano. I tre uccelli molto probabilmente si erano poggiati al suolo tra gli ortaggi per nutrirsi, rimanendo poi intrappolati tra i liquami pericolosi.
L'operazione è stata effettuato nell'ambito di una serie di azioni ad ampio raggio sulla sicurezza ambientale e il controllo sullo smaltimento illecito di rifiuti. Sul posto le forze dell'ordine hanno trovato numerosi rifiuti pericolosi, individuando come responsabile un'azienda che si occupa della produzione di tende da esterno.
L'amministratore unico è stato denunciato a piede libero per disastro ambientale, gestione di rifiuti pericolosi e getto di cose pericolose. Vernici, solventi e grasso erano stati sversati direttamente nelle campagne vicine, a ridosso delle coltivazioni, un'immagine così forte da far ipotizzare ai militari forestali un'alterazione irreversibile dell'equilibrio dell'ecosistema.
I tre cardellini sono stati accuratamente ripuliti e dopo avergli prestato le cure necessarie hanno ripreso il volo. L'intervento dei Forestali è stato quindi provvidenziale e ha certamente salvato la vita agli uccelli protetti, già fortemente minacciati dal bracconaggio e dalle catture illegali ancora molto diffuse nell'area.
Più volte vi abbiamo raccontato di numerosi sequestri e liberazioni di cardellini avvenute nel Napoletano, come i ben 70 liberati di recente nel Parco Nazionale del Vesuvio e quelli rilasciati appena il mese scorso nel Bosco di Capodimonte. Tradizionalmente questi uccelli, particolarmente apprezzati per la bellezza del piumaggio e del loro canto, vengono catturati e tenuti illegalmente in piccolissime gabbie. Passioni, tradizioni e usanze ormai anacronistiche e inaccettabili, ma che purtroppo sono tutt'ora ancora troppo diffuse.
Occorre però precisare che per quanto riguarda i cardelli non è stata avanzata alcuna ipotesi di reato, considerando che gli uccelli erano selvatici e non detenuti in cattività. Tuttavia, è impossibile negare che le azioni illecite dell'imprenditore hanno anche leso direttamente esemplari di fauna selvatica protetti dalle legge.
Nell'area di circa 100 metri quadri, le forze dell'ordine hanno rinvenuto e sequestrato anche 30 fusti con all'interno i rifiuti pericolosi, di cui 5 già svuotati proprio tra le colture nelle vicinanze. Sequestrato anche tutto il piazzale antistante l'azienda con all'interno rifiuti per un totale di circa 300 metri cubi. Per l'imprenditore anche sanzioni per poco più di 4mila euro.