Chiuso da solo in un bunker per tutta la vita. Sarebbe stato questo il destino del cucciolo di Rottweiler trovato a Catania dai Carabinieri di Catania all'interno di un fortino della criminalità in cui erano nascoste droga e armi.
Grande è stata la sorpresa dei militari quando hanno trovato il piccolo Rottweiler, subito chiamato affettuosamente dai militari col nome di “Dante”, in riferimento alla piazza dove si trova la sede dei Carabinieri intervenuti. «Per i sordidi progetti degli spacciatori – hanno spiegato – il cucciolo avrebbe vissuto la sua intera esistenza all’interno dell’appartamento, venendo sfruttato per difendere quella roccaforte della droga».
Contattati da Kodami, i militari hanno spiegato: «Ci era già successo in passato di trovare cani sentinella sfruttati dalla criminalità. La particolarità in questo caso era che si trattava di un cucciolo che era in una fase di "preparazione" volta a svilupparne l'aggressività. Oltre al sistema di telecamere, e alle armi, i pusher avevano deciso di avere anche un "dissuasore interno" che vivesse una vita triste all'interno di quel bunker».
L'operazione è stata condotta dai Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Catania Piazza Dante, insieme ai colleghi del Nucleo Cinofili di Nicolosi. I militari avevano individuato una piazza di spaccio in via Di Giacomo, nello storico quartiere catanese di San Cristoforo.
Una volta scoperta l’abitazione dei pusher è stata avviata una perquisizione domiciliare. Anche se il palazzo era protetto da telecamere esterne nascoste, un carabiniere è riuscito a introdursi attraverso il cancello principale lasciato aperto dagli spacciatori. Nell'appartamento sono state trovate 5 persone di età compresa tra i 18 e i 29 anni, tutte arrestate in flagranza di reato per detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio.
Su un tavolo al centro della stanza principale, in particolare c'erano una busta di plastica contenente 30 grammi di marijuana, una pietra di crack di 0,23 grammi, oltre mille euro in banconote di vario taglio, un bilancino di precisione, tre bilance elettroniche, una macchina per il confezionamento sottovuoto dello stupefacente. Inoltre, c'era un sofisticato sistema di videosorveglianza, dotato di maxi schermo, che permetteva di monitorare le vie d’accesso al palazzo grazie alle telecamere esterne.
Per gli spacciatori, il piccolo Dante non era altro che questo: un ulteriore sistema di difesa per i loro traffici. Tutto è cambiato con l'intervento dei militari e adesso il cucciolo è stato affidato alle cure del personale veterinario dell’ASP di Catania che ha provveduto a registrarlo e vaccinarlo. Sarà adottabile quando sarà trascorso il periodo di osservazione.