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2 Luglio 2021
14:36

Cara Malika, auguriamo al tuo cane una vita felice e lunga e di non essere mai il tuo “bene di prima necessità”

Malika Chakly, la ragazza cacciata di casa perché omosessuale, è finita nel turbine delle polemiche per come sta investendo i soldi che ha ottenuto grazie a una raccolta fondi aperta proprio per darle una mano a ricostruire la sua vita. Parte del danaro è stato speso per acquistare un cucciolo di Bouldogue francese che la giovane ha definito un "bene di prima necessità". Ecco la nostra lettera a Malika per invitare lei e chiunque legga a una riflessione più profonda nella scelta di condividere la propria esistenza con un cane.

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Malika Chakly, la ragazza cacciata di casa perché omosessuale, è finita nel turbine della polemica su tutti i social e i media in generale per come sta investendo i soldi che ha ottenuto grazie a una raccolta fondi aperta proprio per darle una mano a ricostruire la sua vita insieme alla compagna. La sua storia inizia tempo fa, quando appunto decide di raccontare pubblicamente cosa le è accaduto e tante persone si schierano a suo favore, contribuendo con donazioni attraverso la piattaforma Gofundme che portano a raccogliere per lei una cifra pari a quasi 150 mila euro.

Questa notizia su Kodami non sarebbe mai stata trattata se solo, oggi, non fosse emerso che, oltre all'acquisto di una Mercedes che ha scatenato il dibattito, la ventiduenne di Castelfiorentino ha anche deciso di comprare un cucciolo di Bouldogue francese. Il costo del cane è stato pari a 2470 euro, secondo quanto riportato da Selvaggia Lucarelli su Tpi che ha pubblicato un lungo articolo in cui ha anche intervistato l'allevatore dal quale si è recata Malika per prendere il cane. Sentendo poi la ragazza, la giornalista riporta le sue parole relativamente sia al cane che alla macchina e Malika ha definito entrambi «beni di prima necessità».

Senza entrare nel merito della polemica sulle decisioni prese dalla giovane su come spendere il denaro che ha avuto in dono, la redazione di Kodami vorrebbe rivolgersi direttamente a lei, attraverso questa lettera a seguire, per provare a darle qualche suggerimento, qualora lo voglia raccogliere, su un momento così importante come l'inizio della relazione con un cane che, ci sentiamo di scriverlo subito, non è un "bene" e nemmeno una "necessità".

Cara Malika,

ti auguriamo che la tua vita con il piccolo Bouldogue francese che hai deciso di comprare sia felice e duratura. E' importante che tu sappia sin dall'inizio che il motivo per cui ti scriviamo pubblicamente è perché vorremmo che attraverso la tua storia, da te portata a conoscenza di tutti e in tutte le fasi che fino ad ora l'hanno caratterizzata, possa servire per dare un messaggio speriamo utile non solo a te ma, appunto, per legarlo a un discorso più "alto" relativamente al fatto di quanto sia fondamentale che l'adozione di un cane sia una scelta più che ponderata. 

Hai definito l'acquisto di un cane come un "bene di prima necessità" e questa dichiarazione un po' ci preoccupa. Il tuo pensiero paradossalmente è pure del tutto giustificato dall'ordinamento giuridico italiano e rappresenta anche il modo in cui ancora tantissime persone guardano agli animali. Andiamo per gradi, però. Sai che il nostro Codice civile ti darebbe appunto ragione? Gli animali domestici, infatti, sono ancora considerati delle "res", delle cose, dei "beni", proprio come hai detto tu. Siamo certi che non volessi riferirti a questo aspetto prettamente legale quando hai così definito il tuo nuovo compagno di vita ma paradossalmente dietro quelle parole c'è un modo di pensare duro da scardinare che viene pure rinforzato ancora proprio dalle leggi vetuste che caratterizzano l'Italia.

Ecco, tu non hai associato a "bene" l'idea di oggetto che il nostro ordinamento custodisce nei suoi dettami rispetto a un cane ma poi hai affermato che avere un cane sia "una necessità", addirittura primaria. E questo secondo passaggio apre il fronte rispetto a qualcosa di ancora più complesso da scardinare rispetto a leggi che possono e devono cambiare: l'aspetto culturale. Tu dovresti averlo ben presente, del resto: sei vittima di un modo di pensare retrogrado e irrazionale, di un rifiuto ancora troppo presente nella società attuale di accettare che la "normalità" sia qualcosa di indefinibile perché dipende dalle scelte di vita in piena libertà che ogni individuo è legittimato a fare nel rispetto delle libertà altrui e delle leggi civili.

Pensa, Malika, che per i cani e gli animali in generale viene spesso applicato proprio lo stesso processo mentale che ha colpito, per altre ragioni, anche te: giudicati delle "cose" appunto dallo Stato stesso e da gran parte delle persone non considerati nemmeno esseri senzienti o, al massimo, e qui veniamo alla tua frase, soggetti che devono servire per il nostro benessere in primis.

"Bene di prima necessità": la tua. E quella del cane? Ti sei chiesta quali siano i suoi desideri, le sue aspettative? Ti sei chiesta se tu e la tua compagna siete pronte a soddisfare le sue giuste aspettative nei vostri confronti? Perché vedi, vivere con un cane è decisamente una scelta solo nostra ma non è come comprare quella macchina o un'altra: è prendersi la responsabilità di diventare un punto di riferimento per un altro essere vivente. E se la risposta è che "basta l'amore" beh, amare non vuol dire solo prendere ma anche dare e definirlo anche un "supporto psicologico" ci sembra molto distante dall'idea di una relazione in cui le basi sono equilibrio e reciprocità. Il Bouldogue fracese che ti è accanto e qualunque altro cane al mondo non è nato con il solo scopo di aiutare te o qualsiasi altro essere umano, non ha un libretto di istruzioni in cui c'è scritto "creato per fare da supporto psicologico" ma anzi se davvero volessimo parlare di ciò che dovrebbe sempre accompagnare la scelta poi di questa particolare razza dovrebbe essere come minimo un breviario veterinario in cui si descrivono tutte le patologie a cui vanno incontro a causa della estrema selezione genetica operata dall'uomo. Ma vogliamo essere certi che l'allevatore te ne abbia parlato e che tu ti sia informata prima di procedere all'acquisto e speriamo che la tua scelta non sia stata dettata dai soli motivi estetici, considerando che purtroppo proprio questi hanno determinato la moda, soprattutto da parte di star e pseudo tali, di comprare cani brachicefali. 

Malika, non è un caso se solo alla fine di questa lunga lettera arriviamo anche al punto che il cane della tua vita tu abbia deciso di acquistarlo e non hai invece optato per andare in un canile. Oltre a dirti che avresti così potuto dare la possibilità di trovare una famiglia a un soggetto che come tanti altri in questo momento è destinato a una vita dentro a un box, però, ci sembra necessario aggiungere qualcosa in più e sì, in questo caso farci anche noi un po' gli "affari tuoi" relativamente ai soldi che ti sono stati donati. Gli oltre 2 mila euro spesi per il piccolo Bouldogue francese, qualora li avessi destinati a un cane di canile, avrebbero infatti sicuramente contribuito a consentire una vita migliore anche a tanti altri ospiti di strutture in cui migliaia di individui sono stipati su tutto il territorio italiano.

Il processo alle intenzioni non ci piace, però. Qui in redazione abbiamo ragionato insieme e ci siamo detti che è legittimo scegliere un cane di razza ma non riusciamo a sciogliere un dubbio che aleggia comunque tra i nostri pensieri, rispetto proprio agli appelli che facciamo alle persone in generale su adozioni consapevoli, numeri sugli abbandoni, percorsi educativi e fino ai consigli che diamo per far comprendere le motivazioni di tutte le razze (hai presente quando sopra abbiamo accennato ai desideri e bisogni dell'individuo che ora ti è accanto?) per guidare anche all'acquisto di un cane nella speranza che avvenga nella consapevolezza delle sue caratteristiche e senza mai dimenticare che oltre le razze esiste la soggettività, l'individuo che è unico e irripetibile.

Ecco perché poi in redazione allora arriviamo a un punto in cui ci diciamo che questa descrizione dell'importanza della soggettività di ognuno dovrebbe essere proprio ciò che crediamo conti di più per te, che della tua scelta di vita ne hai fatto una bandiera. Tu, Malika, che hai voluto giustamente ribellarti contro la tua stessa famiglia e dire al mondo che l'amore è amore ma, soprattutto, che il rispetto delle scelte altrui è la cosa più importante e rappresenta quel confine che nessuno dovrebbe mai oltrepassare giudicando l'altro.

Così, vorremmo solo dirti e attraverso te ricordare a tutti che questo discorso è appunto attribuibile a ogni essere vivente e a un cane che entra a far parte della nostra vita ancora di più. Ti chiediamo venia allora se anche noi ci siamo "infilati" nel flusso di notizie che ti riguardano ma hai toccato un tema che non può essere tralasciato e che, ancora una volta, ci fa scrivere due parole che per noi dicono tutto: "adozione consapevole". Clicca sul link evidenziato se ti va, troverai speriamo qualche dritta per analizzare la tua scelta e nella speranza che, come detto sin dal principio di questa nostra lettera ma invertendo l'ordine dei soggetti, la vita del cane che vive con te sia felice e duratura. 

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