Sette ragazzi tra i 16 e i 20 anni hanno ricevuto l'avviso di conclusione delle indagini da parte della procura di Roma in relazione alla brutale uccisione di una capretta avvenuta lo scorso agosto in un agriturismo di Anagni, in provincia di Frosinone, in cui erano in corso i festeggiamenti per il diciottesimo compleanno di uno di loro.
I fatti avevano scioccato l'opinione pubblica, e portato all'immediata denuncia per maltrattamento e uccisione di animali. Stando a quanto ricostruito due dei sette giovani, che ora rischiano di finire a processo con l'accusa di uccisione di animale, hanno preso a calci la capretta e hanno infierito su di lei sino a ucciderla per pure divertimento, mentre gli altri cinque ridevano, li incitavano e riprendevano tutto con lo smartphone. Gli inquirenti accusano in particolare un ventenne e l'unico minorenne di avere materialmente ucciso l'animale, mentre per gli altri cinque l'accusa è appunto di istigazione a delinquere.
I video delle sevizie erano stati anche diffusi sui social dai ragazzi, tutti residenti tra Anagni e Fiuggi. Loro si erano difesi sostenendo che la capretta fosse già morta, ma si tratta di un'ipotesi remota alla luce dei filmati che gli inquirenti hanno avuto modo di visionare. Verranno comunque nuovamente ascoltati testimoni che avrebbero corroborato questa versione, e la procura, oltre a sequestrare gli smartphone degli indagati, ha dato incarico ai carabinieri della compagnia di Anagni di effettuare un sopralluogo nell’agriturismo.
Anche se venisse dimostrato che l'animale era già morto, quanto accaduto ha comunque aspetti estremamente preoccupanti alla luce della violenza con cui i ragazzi si sono accaniti su di lui, delle risate, degli incitamenti e della crudeltà manifestata. La violenza sugli animali, infatti, è considerato un indicatore di pericolosità sociale, un campanello d'allarme che non va mai sottovaluto né ignorato soprattutto se si manifesta tra i giovanissimi. Adesso gli avvocati dei sette indagati hanno venti giorni di tempo per presentare le loro memorie difensive, ma le associazioni animaliste hanno già annunciato l'intenzione di costituirsi parti civili nell'ormai sempre più probabile processo.