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15 Aprile 2021
9:19

Cannabis terapeutica per cani e gatti: perché, come e quando usarla

Cani e gatti hanno un numero di recettori per gli endocannabinoidi maggiore rispetto alla nostra specie, e quindi il beneficio che possono trarre dalla cannabis è superiore all'uomo. La cannabis contiene diversi composti con proprietà differenti, come il CBD, che può essere utile per alleviare il dolore, l'ansia e lo stress.

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Membro del comitato scientifico di Kodami
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L’uso terapeutico della cannabis è una realtà consolidata e se ne sente parlare sempre più spesso anche per cani e gatti. Diversi studi hanno rivelato la presenza di un numero di recettori per gli endocannabinoidi maggiore rispetto agli umani e quindi il beneficio negli animali domestici è addirittura superiore. La cannabis è un prodotto complesso costituito da cannabinoidi, Thc, Cbd, ognuna con specifiche proprietà. Il CBD o cannabidiolo è un composto organico presente nella pianta della canapa sativa. La differenza sostanziale tra Thc e Cbd è che quest’ultimo seppur agendo sui recettori per gli endocannabinoidi non ha effetti psicotropi.

Il CBD viene usato per alleviare dolori articolari o da patologie tumorali, migliorare l’appetito, il riposo e la mobilità, trattare dermatiti e trattare l’ansia e ridurre lo stress. Perché se ne parla solo ora, se negli Stati Uniti le potenzialità terapeutiche in umana erano già ampiamente riconosciute, dal secolo scorso? Il THC o delta-9-tetraidrocannabinolo è stato inizialmente usato come farmaco nel trattamento della nausea da chemioterapia nell'uomo già nel 1986 ma il proibizionismo ha impedito e ritardato gli studi sulla pianta da utilizzare in medicina.

L’ONU ha recentemente riconosciuto le proprietà mediche e terapeutiche della cannabis ed è stata dunque così depennata dalla tabella IV della convenzione unica degli stupefacenti. Una decisione storica che faciliterà la ricerca sulla cannabis che ha principi attivi promettenti nel trattamento della sclerosi, epilessia, cancro, morbo di Parkinson. Resta ad ogni modo nella tabella I che ne vieta l’uso ricreativo.

I benefici della cannabis per cani e gatti

Il CBD allevia il dolore, lasciando inalterata la percezione dolorifica, riduce nausea e vomito, riduce intensità e frequenza di attacchi epilettici, ha azione spasmolitica favorendo il mio-rilassamento, ha azione ansiolitica e tranquillizzante, ha azione inibente verso i fattori proliferativi tumorali ed anti-infiammatoria . Il sistema degli endocannabinoidi è presente in tutti gli organi e tessuti e in quasi tutte le cellule dei mammiferi, si tratta di un sistema di segnali chimici di natura lipidica derivati dagli acidi grassi che partecipa a tutti gli aspetti della fisiologia e che viene alterato durante una patologia in atto. La risposta è soggettiva sempre, ci sono casi che rispondono dopo qualche giorno, altri che necessitano di un trattamento di almeno 15 giorni prima di vedere i benefici. In particolare l’olio di cbd è indicato sia per cani che gatti per:

  • Artrosi
  • Deficit cognitivi
  • Attacchi epilettici e malattie neurologiche
  • Ictus e nevriti
  • Dermatiti
  • Problemi del tratto gastrointestinale
  • Malattie autoimmunitarie
  • Diabete
  • Ansia e stress
  • Gengivo-stomatite cronica felina
  • Sindrome di Chiari

Quale prodotto scegliere?

È bene affidarsi a prodotti di qualità di cui si conosca la provenienza e che abbia certificazioni riguardo la quantità di cannabinoidi presenti e certifichi l’assenza di metalli pesanti, pesticidi, muffe e lieviti.

I cannabinoidi non creano effetti collaterali anche con assunzioni prolungate, la scelta se utilizzare un full spectrum o una cannabis terapeutica dipende dalla gravità della patologia. Esistono in commercio prodotti CBD full spectrum che oltre al cbd contengono tutti i fitoestratti della pianta della canapa, quindi anche altri cannabinoidi e terpeni. Esistono poi prodotti isolati che contengono il solo cbd e prodotti broad spectrum esente di thc ma che contiene gli altri cannabinoidi e i terpeni.

Modalità di somministrazione e dosaggio del CBD

La cannabis va sempre somministrata lontano almeno 2 ore dai pasti e da altri farmaci, preferibilmente direttamente in bocca per migliorarne assorbimento e dunque efficacia. Solo se necessario è possibile metterla in poco cibo. La dose, come anche la risposta, è soggettiva e andrà valutata e aggiustata a seconda della patologia e della risposta individuale del soggetto. I veterinari possono prescrivere senza problemi il cbd, quindi potete rivolgervi al vostro veterinario curante che meglio saprà indirizzarvi per la posologia corretta.

In commercio è presente anche il Cbg cannabigerolo che, a differenza del thc, non è psicotropo e ha un ottimo potenziale terapeutico in associazione al cbd. È un cannabinoide come il cbd, non psicoattivo, ma a differenza del cbd questo aumenta la produzione di anandamide, il principale cannabinoide endogeno presente nel nostro corpo, quindi numerosi studi supportano la teoria dell’entourage ovvero il meccanismo di sinergia. Inoltre si è visto che il cbg è fondamentale per trattare il glaucoma, come antibatterico, per le infiammazioni gastrointestinali, e per ridurre disturbi legati ad ansie e stress.

Per quali patologie è consigliato il Cannabidiolo

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In casi specifici come per il trattamento dell’artrosi, che è una patologia invalidante negli animali come nelle persone, esistono diverse terapie a base di FANS e cortisonici per ovviare al dolore ma alla lunga questi farmaci hanno effetti collaterali. L’utilizzo della cannabis terapeutica permette nella maggior parte dei casi di diminuire e in molti casi evitare l’utilizzo di essi.

Anche gli animali soffrono di ansia e stress e anche in questo caso il cbd è un valido aiuto, valutando poi di aggiungere il CBG, rivolgendosi però ad un medico veterinario comportamentalista che possa adattare il piano terapeutico al soggetto. È utile per il trattamento di dermatiti per la sua azione antinfiammatoria, grazie ai recettori del sistema endocannabinoide a livello di cute.

I tumori sono la situazione più grave e spesso comuni nei soggetti anziani. La cannabis terapeutica si è vista utile per contenere il dolore e l’infiammazione, ma si è rivelata anche un valido aiuto per rallentare la progressione dei tumori, oltre che migliorare l’appetito e ridurre lo stress in corso di patologia. Per l’epilessia, l’utilizzo dell’olio di canapa si è rivelato utile nel diminuire la frequenza dell’intensità e del numero degli episodi.

Per la Gengivo-stomatite cronica felina si è dimostrata efficace sia per l’azione antifiammatoria che per il ruolo da immunomodulatore, senza le controindicazioni che possono portare l’utilizzo di FANS e corticosteroidi. Oltretutto nel gatto la formulazione spesso in olio rende agevole la somministrazione che sarà di una volta al giorno di 2,5mg. Nel cane si consiglia la somministrazione due volte al giorno ed il dosaggio varierà in base al peso.

Esistono in commercio diverse formulazioni in olio e compresse, con differenti concentrazioni, oltre che è possibile far fare preparazioni galeniche per uso endonasale o gel da applicare sulle mucose. La formulazione in olio è spesso molto agevole e da dosare e da somministrare e permette un ottimo assorbimento soprattutto se dato almeno 2 ore lontano dai pasti.

Le informazioni fornite su www.kodami.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra il paziente ed il proprio veterinario.
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Eva Fonti
Medico Veterinario
Ho conseguito la laurea specialistica in Medicina Veterinaria nel 2009 presso l’Università degli Studi di Napoli Federico II con una tesi sperimentale in chirurgia oftalmica, nel 2010 ho conseguito il perfezionamento in Radiologia Veterinaria. Nel 2013 ho inaugurato il mio ambulatorio in Minturno sul lungomare di Scauri.
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