E’ approdata in Parlamento e sul tavolo del ministro della Salute Roberto Speranza la vicenda del canile sequestrato a Trecastelli, in Provincia di Ancona, per un focolaio di brucellosi canina che ha coinvolto più di 140 animali, la maggior parte razze di piccola taglia, che stavano per essere dati in adozione a privati. L’Asur (l’Azienda sanitaria unica regionale delle Marche) sta ora cercando canili, nella stessa Regione, disposti ad ospitarli.
«Rispettiamo le linee che ci detta il Ministero e che inizialmente aveva detto che potevamo dare in adozione previa sterilizzazione – spiegano dall’Asur, Azienda sanitaria unica della Regione Marche, a Kodami – All’inizio sembrava che le associazioni avessero dovuto prenderne tanti in adozione. Poi, vista la potenziale zoonosi, non è stato più così. Stiamo aspettando di trovare canili dove sgomberare gli animali perché lì c’è un sovraffollamento eccessivo. Il Ministero ci ha detto che devono essere nella regione Marche».
A presentare l’interrogazione e a coinvolgere Speranza è stata la deputata Patrizia Terzoni (M5s), componente della Commissione Ambiente della Camera dei Deputati. «Il ministero della Sanità è intervenuto con l’Istituto zooprofilattico di Teramo per dare uno stop alle adozioni dei 141 cani risultati positivi alla Brucella canis», afferma l'onorevole.
Quello di Trecastelli è, ad ora, l’unico focolaio di brucellosi d’Europa. Lo scorso maggio nel canile venne rilevata la presenza del batterio, con la proprietaria che aveva notato alcuni casi di aborti spontanei. Nello stesso mese era stata attivata la procedura di sorveglianza per monitorare i cani che, poco prima della scoperta erano stati affidati ad alcune famiglie nella Regione Lombardia. Ma quanti cani ci sono all’interno del canile di Trecastelli? Per Terzoni: «Il giorno del sequestro erano presenti 859 cani, tre hanno partorito proprio durante quelle ore e altre 13 cagnoline erano incinte. Ecco così che il loro numero è in aumento».
Dal 9 giugno 2020 al 18 dicembre dello stesso anno il sindaco di Trecastelli ha emesso 11 ordinanze per contenere la brucellosi. L'Asur aveva proposto di avviare un piano di adozione, poi bloccato. «Ho mandato una lettera alla Procura della Repubblica e al Ministro della Sanità chiedendo di mettere controlli sulla sorveglianza e sull’operato dell’Asur», sottolinea la deputata.
Cos'è la brucellosi canina
La brucellosi canina è una malattia infettiva che viene trasmessa di solito per via sessuale. Il batterio brucella canis si infila nell’organismo e rimane nei tessuti che producono ormoni sessuali. Nelle femmine causa aborti e nei maschi le infezioni dell’apparato genitale. Gli animali eliminano le brucelle anche attraverso, urine e feci. Secondo quanto si legge in uno studio condotto dall'Università di Bari nel 2010 e pubblicato su New Microbiologica, la Brucella canis nei cani è endemica nel Sud degli Stati Uniti e nei Paesi del Centro e Sud America, ma appare sporadicamente in alcune parti del mondo, tra cui l'Europa. Il caso di un cane meticcio di sei anni, arrivato all'Ospedale della Facoltà di veterinaria dell'ateneo pugliese, poi risultato positivo al batterio, era diventato il centro di questo studio clinico.
Sono pochi i casi di contagio da cane a uomo. Rara è l'infezione da uomo a uomo. La brucellosi, proprio come Covid-19, è una zoonosi: si tratta di una infezione che, proprio come il Coronavirus con il Sars-Cov-2, ha fatto il salto di specie. Fu il patologo scozzese David Bruce, a fine Ottocento, a scoprire i batteri della brucella nell’essere umano. La malattia può causare febbre, affaticamento, mal di testa, debolezza, nausea, dimagrimento, epatomegalia, splendomegalia e linfadenopatia. Più raramente, endocarditi, meningiti, artriti e ascessi viscerali.