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3 Giugno 2022
17:52

Canile di Muratella, il veterinario rassegna le dimissioni: «Non ci sono le condizioni per operare»

Adriano Felli, il veterinario cui ad aprile era stata assegnata la gestione dei servizi veterinari del canile di Muratella, ha rassegnato le dimissioni. La decisione arriva dopo settimane di critiche e veementi proteste da parte delle associazioni sul suo operato, e una manifestazione al Campidoglio.

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Manifestazione muratella
La protesta delle associazioni al Campidoglio

Adriano Felli, il veterinario che da aprile si occupa della gestione sanitaria del canile della Muratella di Roma ha rassegnato le dimissioni. La notizia è stata confermata dallo stesso Felli a pochi giorni dalla manifestazione in Campidoglio organizzata dalle associazioni per protestare proprio contro la gestione dei servizi veterinari del canile comunale della Capitale, che è anche il più grande canile sanitario d’Italia.

«Si rappresenta che le condizioni per operare in scienza, coscienza e nel rispetto delle leggi presso le strutture in parola non esistono», ha detto Felli annunciando al Comune di Roma di rinunciare all’incarico, e nelle ore scorse è arrivata una nota in cui il veterinario ha deciso di commentare, tramite un portavoce, quanto gli viene contestato dalle associazioni.

«Il dottor Adriano Felli ha assunto l’incarico di responsabile veterinario l’8 aprile 2022 del canile di Muratella. Sin dal primo giorno ha preso in mano la situazione sanitaria della struttura e si è adoeprato per la cura e la tutela dei cani presenti – si legge nella nota – Solo nel primo mese, infatti, sono state effettuate 34 visite di trasferimento dal canile sanitario al canile rifugio, 130 visite sanitarie, 18 visite di adozione, 5 interventi chirurgici e 27 indagini di laboratorio. Non sono mancate alcune emergenze, seppur in bassa percentuale sul numero elevato di cani ospiti nei due canili di competenza. Tra queste solo quella del cane Rocky ha avuto esito infausto, nonostante abbia ricevuto tutta l’attenzione e la cura necessaria affinché potesse andare tutto per il meglio».

Il caso di Rocky

Il riferimento è al cane epilettico che una decina di giorni fa è morto nella clinica veterinaria in cui era stato portato dopo una serie di crisi a grappolo. Le associazioni avevano denunciato che a Rocky era stata cambiata la cura che seguiva da tempo, e che le sue condizioni erano peggiorate al punto da spingere le volontarie a portarlo in clinica, dove i medici avevano alla fine suggerito di ricorrere all’eutanasia alla luce delle condizioni gravissime.

«Le critiche mosse sono totalmente infondate con ampia documentazione probante – sottolinea ancora la nota diffusa a nome del veterinario – Rocky, cane affetto da epilessia, è un caso complesso e che meriterebbe un approfondimento a parte sulla somministrazione e la custodia presso la struttura del fenobarbitale, farmaco utilizzato nella cura dell’epilessia. Dei tre soggetti affetti da questa patologia presenti in struttura e sottoposti alla terapia, solo Rocky ha manifestato improvvisamente attacchi epilettici e, nonostante l’intervento immediato del responsabile veterinario, il giorno successivo è peggiorato, tanto da far disporre dal dottor Felli il trasporto del cane in clinica.  Gli operatori presenti presso il canile, invece di aspettare il dottor Felli che si stava recando lì con un mezzo apposito per operare il trasferimento del cane nella struttura di competenza,  hanno deciso arbitrariamente di portare il cane presso una clinica veterinaria privata dove è stato sottoposto a  eutanasia».

I casi di Belen e Palla di Neve

Per quanto riguarda invece Belen, l’anziana meticcia aggredita da un altro cane in un box proprio a Muratella, e visitata soltanto il giorno successivo («18 ore dopo», hanno più volte sottolineato le associazioni), Felli ha sottolineato che «subito dopo l’aggressione Belen è stata soccorsa dai veterinari Asl che l’hanno immediatamente sottoposta a visita con la prescrizione di antibiotici e antinfiammatori, in quanto le lesioni non richiedevano una chirurgia d’urgenza. Il soggetto è stato tenuto sotto osservazione fino al giorno seguente, quando sono state stata effettuate la pulizia chirurgica e la sutura programmate. Belen è stata successivamente adottata e trasportata presso una clinica nella quale è stata sottoposta ad altre cure e dimessa dopo due giorni».

Le associazioni, in particolare la sezione di Ostia della Lega Nazionale per la Difesa del Cane, avevano puntato il dito contro la gestione della situazione di Belen da parte di Felli e contro le ore in cui l'anziana cagnolina è rimasta in canile senza essere visitata. Veementi proteste aveva suscitato anche il caso di Palla di Neve, un cane ricoverato con urgenza in clinica veterinaria per un ictus a inizio aprile, dimesso e morto due giorni dopo essere tornato in struttura.

«Palla di Neve purtroppo è morto dopo una serie di malesseri che i veterinari convenzionati con il Comune di Roma hanno curato come epilessia, ma la diagnosi non era giusta – avevano denunciato da Lndc – Dopo diversi giorni, in cui Palla di Neve continuava a peggiorare, alcuni volontari sono riusciti a ottenere l’affido, ma per lui era troppo tardi e non c’è stato niente da fare

Un nuovo bando per l'assegnazione dei servizi veterinari

Con le dimissioni di Felli, il Comune di Roma deve necessariamente accelerare le operazioni per la redazione di un nuovo bando di gara per l’assegnazione dei servizi veterinari di Muratella. E dalle associazioni è arrivata la richiesta di ascolto e partecipazione, ribadita anche a margine della manifestazione in Campidoglio, culminata con la ricezione dei rappresentanti delle principali associazioni attive sul territorio a Palazzo Marino. L'assegnazione precedente aveva comportato per il Comune un investimento di spesa di 138.274 euro più iva, per un totale complessivo di 165.320,39 euro. Felli era entrato ufficialmente in servizio l’11 aprile, e doveva garantire l’assistenza sino al 31 dicembre 2022.

«Il compito dell’Ufficio Aninali è di primaria importanza, ha la responsabilità di tutelare delle vite e questa deve essere la priorità, la preoccupazione principale – aveva detto a Kodami Emanuela Bignami, presidente della Lega Nazionale per la Difesa del Cane sezione Ostia e referente per il randagismo della Regione Lazio – Chiediamo al Sindaco Roberto Gualtieri di intervenire, abbiamo bisogno di persone competenti e pronte a fare la differenza. Il sindaco deve occuparsi dei suoi cani».

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Andrea Barsanti
Giornalista
Sono nata in Liguria nel 1984, da qualche anno vivo a Roma. Giornalista dal 2012, grazie a Kodami l'amore per gli animali è diventato un lavoro attraverso cui provo a fare la differenza. A ricordarmelo anche Supplì, il gatto con cui condivido la vita. Nel tempo libero tanti libri, qualche viaggio e una continua scoperta di ciò che mi circonda.
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