Non si placano le polemiche sul canile di Muratella, a Roma, dove nei giorni scorsi un cane è morto per – denunciano alcune consigliere comunali e le associazioni – assenza di cure adeguate. Gas, questo il nome del cane, era un simil Pastore Tedesco di un anno e mezzo entrato a Muratella a settembre 2022, segnalato dai volontari ai gestori per problemi di diarrea e disidratazione. Era stato deciso di sottoporlo a ecografia di urgenza e nuove analisi, ma il 19 agosto è stato trovato morto nella sua gabbia.
«La sua condizione era stata attenzionata due settimane prima nel passaggio di consegne tra il direttore sanitario di nomina comunale e quello assunto dal gestore della struttura, la ditta Rifugio Agro Aversano Srl di Caserta – denuncia la consigliera di Azione Flavia De Gregorio – Perciò ora resta da capire se tra il 5 e il 19 agosto siano state effettuate le indagini diagnostiche e le analisi cliniche richieste con urgenza, e se fossero già state stabilite diagnosi e terapia».
«A due settimane dall'aggiudicazione della gara triennale per la gestione dei canili comunali di Muratella e Ponte Marconi, nulla è cambiato rispetto al passato – attacca ancora De Gregorio – nonostante il budget giornaliero previsto sia aumentato arrivando a dieci euro al giorno ad animale, la situazione in cui versano cani e gatti ricoverati in queste strutture sembra essere quella di sempre. E gli animali continuano a morire».
La consigliera ha quindi presentato un’interrogazione urgente al sindaco Roberto Gualtieri e alla giunta per avere spiegazioni: «Vorrei sapere cosa è stato fatto per questo cucciolone e capire come funzionano i turni notturni, previsti nel capitolato speciale di gara, indispensabili per controllare anche di notte lo stato di salute degli animali e attivare, se del caso, il previsto pronto soccorso h24 – ha detto – Per i prossimi 3 anni il gestore dovrà occuparsi non solo di pulizia gabbie e somministrazione cibo, ma anche della parte sanitaria con la nomina di un suo direttore sanitario, di un veterinario comportamentalista, e la gestione di analisi cliniche, diagnostiche, visite specialistiche, interventi chirurgici, degenze, acquisto farmaci e via dicendo».
L'epopea del canile di Muratella
Della situazione al canile della Muratella si parla ormai da più di un anno, complice il fallimento del precedente affidamento e il modo in cui viene gestito il canile sanitario più grande d’Italia. La struttura romana, infatti, si divide tra canile rifugio e canile sanitario, e dal 2017 la gestione è effettivamente separata: la società casertana Agro Aversano ha gestito entrambi gli ambiti sino al 2020, anno in cui la gara per la gestione del servizio veterinario è stata invece vinta dalla Abivet, che ha continuato a occuparsene sino al marzo 2021 usufruendo di una serie di proroghe.
Ad aprile 2022 il caso era deflagrato per la mancata proroga ad Abivet e la denunciata mancanza di assistenza veterinaria, che aveva spinto il Comune a sfruttare una sorta di “accordo ponte” in attesa della formalizzazione del nuovo bando. Nei tre mesi successivi, complici alcuni decessi avvenuti all’interno della struttura, le associazioni si erano scagliate contro il veterinario incaricato della direzione sanitaria, che a giugno aveva presentato le dimissioni. A luglio il servizio era stato nuovamente affidato, e Giammarco Palmieri, presidente della Commissione Capitolina Ambiente, aveva promesso l’imminente pubblicazione del bando triennale 2023-2025, arrivata proprio pochi giorni prima della fine dell’anno.
Un passo fondamentale anche in vista della realizzazione del primo ospedale veterinario pubblico d'Italia, che sorgerà proprio alla Muratella. Nel pieno dell’estate, l’ondata di caldo torrido ha sollevato ulteriori polemiche, con i consiglieri comunali di Fratelli d’Italia Rachele Mussolini, Federico Rocca e Stefano Erbaggi e Cristina Valeri, membro del dipartimento benessere animali di FdI, che hanno denunciato come «la situazione nei canili di Roma di Muratella e Ponte Marconi è diventata esplosiva». Adesso il caso di Gas, che riaccende i riflettori su una struttura certamente di complessa gestione, viste le dimensioni e il numero di animali ospitati, ma che necessita di investimenti adeguati e monitoraggio costante per assicurare il benessere di tutti gli animali.