Un canile abusivo che ospitava 32 cani, la maggior parte dei quali malati di rogna e con sospetta leishmaniosi. Animali quasi tutti di razza: Beagle, Carlini, Corsi. I Carabinieri della Stazione Forestale di Altamura hanno sequestrato a Gravina di Puglia, in provincia di Bari, una struttura non autorizzata, costituita da quattro corpi edilizi abusivi realizzati in muratura, tufi, laterizi, coperti da pannelli coibentati e con basamento in cemento.
Gli animali, anch’essi sequestrati, erano tutti senza microchip identificativo e tenuti in condizioni igienico-sanitarie precarie. A tal proposito i veterinari della Asl stanno procedendo a tutte le verifiche del caso sulle condizioni di salute dei cani, considerato il potenziale rischio infettivo e le difficoltà conseguente nel trovare una nuova collocazione.
L’intervento è arrivato dopo una denuncia della Leal Lega antivivisezionista di Corato che, a seguito di alcune segnalazioni, ha attivato tutte le procedure previste per tramite dei Carabinieri di Gravina in Puglia: «La macchina organizzativa ha risposto immediatamente alla nostra chiamata – ha spiegato il responsabile locale dell’associazione Carlo Leone – ora ci sarà da qua capire come gestire i cani affinché siano trasportati in una struttura idonea.»
Nel frattempo proseguiranno le indagini anche per capire le esatte responsabilità nella vicenda. Il detentore dei cani è stato denunciato per maltrattamenti e abbandono di animali e per la violazione della normativa urbanistica in materia di interventi edilizi abusivi o difformi.
Non è la prima volta che viene scoperto un canile abusivo come questo. L’ultimo caso è quello di Acerra. Molto spesso le intenzioni di chi afferma di voler salvare degli animali da una vita per strada non trovano riscontro nelle modalità in cui queste si realizzano. A maggior ragione quando si tratta di cani di razza la cui adozione potrebbe dar luogo a possibili speculazioni.