Nove cani da pastore conducono la loro vita libera sui Colli Piacentini, nella cascina della persona che ha smesso di prendersi cura di loro. Ora però la vita di questi animali sta per cambiare: la struttura dove vivono è stata venduta e una sentenza de Tribunale ne ha disposto lo sfratto. Per loro, dopo una vita in libertà, rischiano di spalancarsi le porte del canile.
La loro storia dei cani liberi di Bettola è arrivata alla redazione di Kodami tramite un appello delle volontarie OIPA Paola Monga e Cristina Damasi che ne stanno promuovendo l'adozione.
Anche il sindaco di Bettola, Paolo Negri, non è rimasto sordo all'invito dell'associazione e ha chiamato un tavolo di confronto per discutere della sorte dei cani da pastore «lasciando il canile come ultima ed extrema ratio», ha detto Negri a Kodami.
E' proprio sul territorio del piccolo Comune di Bettola, appena 2.500 abitanti, che sorge la cascina diventata casa del gruppo di cani liberi. Il Sindaco spiega che per domani è previsto un incontro con le volontarie dell'OIPA che dal 2019 hanno iniziato a seguire la vicenda dei cani liberi, al quale parteciperà anche la veterinaria che con il supporto dell'associazione animalista di Piacenza, Angeli Randagi, si è occupata di sterilizzare tutte le femmine del gruppo.
«Spero che l'incontro con la sezione locale dell'Oipa sia risolutivo», sottolinea Negri. Davanti alla possibilità di lasciare i cani liberi intestandoseli, come succede in altre amministrazioni comunali con i cani di quartiere, il Primo cittadino si mostra positivo: «Anche questo tema sarà oggetto di discussione. Personalmente sono aperto ad ogni tipo di soluzione che salvaguardi il benessere degli animali, anche perché mi rendo conto che loro non hanno colpe in tutta questa vicenda. Hanno sempre vissuto in un certo modo e se c'è una responsabilità questa va ricercata nell'essere umano», sottolinea.
L'obiettivo dichiarato dell'amministrazione è quello di agire «nell'interesse della comunità umana, ma anche degli animali, che vanno rispettati assolutamente. Una soluzione ideale che vada bene per tutti esiste, e la troveremo».
Il canile oltre a essere una risoluzione non ottimale per animali nati e cresciuti in libertà, è anche deleteria per le casse comunali. Bettola, infatti, non ha un canile proprio, e si appoggia alle strutture di Piacenza e Firenzuolo, spendendo «oltre 20mila euro annui. Una enormità per un piccolo comune come il nostro».
Se ai cani già suddivisi a Piacenza e Firenzuolo, si andassero ad aggiungere i nove liberi, i costi aumenterebbero sensibilmente. Anche per questo il sindaco segnala che «lasciarli liberi, ma in un altro contesto, oppure darli in adozione, sarebbero le soluzioni ottimali. Il canile è solo l'ultima opzione», rassicura il sindaco.
Vi terremo aggiornati sul destino di questi cani, ma nel frattempo se pensate di poter essere d’aiuto in qualche modo per dare un lieto fine, almeno a questa storia tra tante, potete contattare Paola Monga alla mail: guardiepiacenza@oipa.org