Portare il cane in un viaggio in aereo potrebbe essere una esperienza tanto complicata per le persone quanto traumatica per i compagni animali, tanto da scoraggiare molte famiglie dall'usare questo mezzo di trasporto. Infatti, non tutte le compagnie aeree accettano animali, e la maggior parte di quelle che lo consentono stabiliscono di tenere in cabina solo i cani di piccola taglia il cui peso, incluso quello del trasportino, non superi gli 8-10 chili. Tutti gli altri, invece, vengono imbarcati nella stiva all'interno dei kennel.
Ci sono dei metodi per abituare il cane al trasportino, ma non tutti gli individui riescono a viaggiare in queste condizioni per molte ore. Va anche peggio ai cani di taglia medio-grande, confinati nella stiva, dove soprattutto i soggetti più ansiosi rischiano di vivere momenti di ansia e paura. È proprio questa l'esperienza che Debora Moretto, impiegata 29enne di Torino, racconta a Kodami.
«Gli animali non sono valigie o pacchi postali – spiega Moretto – Il loro posto non è nella stiva, ma in cabina con il proprio compagno umano. Il mio cane Otto è un Golden Retriever di 5 anni e mezzo, è molto ansioso e non posso pensare di saperlo chiuso all'interno della stiva di un aereo da solo e con il rischio che possa ferirsi».
Per questo la giovane ha scelto di impegnarsi attivamente dando vita a una petizione online per chiedere al Governo italiano di prestare maggiore attenzione al tema. Usare la propria voce per chiamare in causa le istituzioni è il primo passo perché, anche in un settore privato come quello delle compagnie aeree, qualcosa inizi a cambiare.
«Le compagnie possono scegliere di non far salire gli animali a bordo, ma sarebbe bello se quelle che lo consentono creassero in cabina degli spazi riservati ai kennel dei cani, per permettere alle famiglie di non separarsi. Quando posso evito l'aereo in favore di altri mezzi, come il treno. Per andare da Torino a Parigi ho affrontato un viaggio di 6 ore in vagone, però avevo la possibilità di stare con Otto, se avessi preso l'aereo avrei impiegato molto meno tempo, ma separarsi non è un'opzione».
Il problema riguarda tutti, in particolare chi vive sulle isole ed è costretto a scegliere di "imbarcare" in stiva il proprio cane di taglia media come se fosse un bagaglio, oppure affrontare una traversata via in mare che nel caso dei viaggi da e per la Sardegna può durare anche una notte intera.
«Il mio cane è abituato a viaggiare – aggiunge Moretto – ma perché dovrei esporlo a tanto stress? Non è un oggetto, ma un essere vivente che ha bisogno di vedere rispettati i propri bisogni e le proprie necessità. Ho lanciato la petizione perché so che ci sono molte persone che hanno la stessa esigenza e sono stanche di vedere trattati i propri cani come se fossero merci».
Debora e Otto vivono insieme da sempre, e sono molto uniti e hanno un legame molto forte. «Lui mi parla: col suo sguardo dice tutto. Abbiamo questo legame fin da piccolo, quando nessuno lo voleva perché era ammalato di parvovirosi, una malattia mortale per i cuccioli. Ha rischiato di morire e da allora siamo diventati una cosa sola».
Per questo Debora e Otto hanno deciso che non si faranno fermare dai divieti delle compagnie aere: «Viaggeremo sempre insieme, è un'attività bellissima alla quale non potremmo mai rinunciare».