Sul caso del ritrovamento di 40 cani, oltre a gatti e cavalli in una discarica abusiva tra Fiumicino e Roma, la Lndc Animal Protection ha annunciato che sporgerà denuncia. Gli animali sono stati ritrovati, in condizioni igienico-sanitarie precarie, in un terreno di 18 ettari utilizzato come discarica abusiva. Il blitz è stato condotto dalla Polizia di Stato e dalla Polizia Locale di Roma Capitale, con l’ausilio delle Guardie ecozoofile Norsaa.
Le indagini sono partite perché i piloti aerei lamentavano la presenza di fumo proveniente da quell’area che impediva loro di utilizzare correttamente la pista del vicino aeroporto di Fiumicino. Nella discarica abusiva, tra cumuli di rifiuti e una fognatura a cielo aperto vivevano i 40 cani «di varie razze, con problemi di salute e detenuti in gabbie esposte al freddo e alla pioggia, senza alcun tipo di attenzione all’igiene» ha denunciato la Lndc Animal Protection, che ha deciso di muoversi sulla vicenda.
Insieme ai cani, sono stati trovati anche tre cavalli e una popolosa colonia felina. La donna che gestiva abusivamente il terreno è agli arresti domiciliari.
La presidente della Lndc Animal Protection, Piera Rosati, ha spiegato: «Ci uniamo alla denuncia sporta nei confronti di questa persona, anche in merito ai reati ambientali, e ci costituiremo parte civile nel procedimento penale, quando sarà il momento. Le indagini faranno luce sul destino riservato ai poveri cani che venivano tenuti in condizioni disumane».
Rosati, inoltre, ha ipotizzato che i cani fossero destinati alla vendita illegale. Ma per averne la certezza bisognerà attendere il proseguimento delle indagini e il successivo processo.
Se si trattasse davvero di allevamento abusivo, comunque, secondo Rosati sarebbe l’ennesima prova del fatto che «quando si decide di acquistare un animale anziché adottarlo da un canile, è assolutamente necessario verificarne di persona la provenienza» ha sottolineato la presidente della Lndc Animal Protection. «Purtroppo – ha continuato Rosati – situazioni di questo tipo sono più frequenti di quanto si pensi e sono grata alle forze dell’ordine per essere intervenute in maniera decisa e aver salvato quei poveri animali».
Il sequestro di un cane può rendersi necessario in diversi casi, il più comune, però, è quello del maltrattamento. Come recita l'articolo 544 ter del Codice penale si macchia di questo delitto «chiunque, per crudeltà o senza necessità, cagiona una lesione ad un animale ovvero lo sottopone a sevizie o a comportamenti o a fatiche o a lavori insopportabili per le sue caratteristiche etologiche».