Vivere con un cane o con un gatto potrebbe rallentare il deterioramento delle capacità cognitive negli anziani. Sono questi i risultati preliminari emersi da un nuovo studio e che saranno presentati nel dettaglio al 74° congresso annuale dell'American Academy of Neurology, in programma ad aprile a Seattle. I benefici per la mente e per il corpo che la relazione con un cane o un gatto genera negli umani sono ormai noti da tempo.
La compagnia degli animali domestici ci spinge a fare molta più attività fisica, riduce lo stress e può persino abbassare la pressione sanguigna. Ma secondo i risultati dello studio condotto dalla University of Michigan vivere con un animale domestico potrebbe anche proteggere gli anziani dal naturale declino delle abilità cognitive, soprattutto se la relazione dura da almeno 5 anni.
I ricercatori hanno analizzato le capacità cognitive di 1369 anziani con un'età media di 65 anni, sottoponendoli a una serie di test di valutazione. Tra questi c'erano prove legate alle abilità numeriche e all'uso delle parole, test comunemente utilizzati in molti altri studi sulle facoltà mentali. Gli scienziati hanno poi osservato, a distanza di sei anni, come sono cambiati i loro punteggi e hanno scoperto che chi viveva con un cane o con un gatto è peggiorato a un ritmo significativamente più lento degli altri.
Questa differenza era, tra l'altro, molto più forte in chi viveva con animali domestici da molto tempo. Tenendo ovviamente conto anche di tutti gli altri fattori che influenzano le funzioni cognitive, i risultati mostrano chiaramente che, in media, chi viveva con un cane o con un gatto aveva ottenuto un punteggio complessivo che era di 1,2 punti più alto rispetto a chi non aveva animali domestici. Secondo gli autori la spiegazione potrebbe essere legata ancora una volta allo stress, che può influenzare negativamente anche le abilità cognitive.
È possibile, quindi, che la compagnia e la relazione con un animale domestico aiuti gli anziani ad assorbire meglio lo stress, soprattutto nelle persone che convivono con un cane o con un gatto da molto tempo. Tra l'altro, sottolineano gli autori, chi ha un cane spesso svolge una maggiore attività fisica, ed è anche questo un aspetto che può certamente giovare alla salute cognitiva.
Dai risultati sono emersi inoltre alcune possibili correlazioni legate anche al sesso o all'istruzione delle persone testate. Serviranno però ulteriori studi per confermare o per smentire questi tipi di associazioni, e certamente ne spremo di più quando sarà presentato in maniera dettagliata lo studio.