In Basilicata sarà possibile fare accedere i propri compagni animali all'interno delle strutture sanitarie della regione. L’ingresso sarà consentito durante il normale orario di visita ai pazienti sia all'interno delle aree comuni delle strutture che nella maggior parte dei reparti di degenza.
Ciò sarà possibile grazie alle nuove linee guida individuate dalla delibera regionale che disciplina le modalità di accesso alle strutture degli animali in visita. Il documento è stato approvato su proposta dell’assessore alla Salute e Politiche della Persona, Francesco Fanelli, il quale ha spiegato: «Lo scopo è armonizzare, su base regionale, le procedure di accesso degli animali di affezione, in particolare cani e gatti, nelle strutture sanitarie regionali, per assicurare la continuità della relazione empatica-affettiva tra i pazienti e i loro amici a 4 zampe e garantire risposte integrate ai bisogni del malato, fermo restando la prioritaria tutela del benessere psico-fisico degli animali in visita, intesi quali esseri senzienti e portatori di un valore e l’individuazione di procedure idonee a garantire la tutela delle norme igienico sanitarie, della salute della comunità umana e dell’ambiente, delle norme organizzative e di sicurezza».
L’accesso alle strutture degli animali in visita è consentito nelle aree esterne degli edifici di ricovero e cura di pertinenza delle strutture ospedaliere e nelle aree interne comuni, come la sala d’attesa, i corridoi esterni a reparti, e i terrazzi. Ma sarà possibile entrare anche nei reparti di degenza, ad esclusione delle strutture individuate sulla base di un’analisi dei rischi, quali il Pronto Soccorso, la Terapia Intensiva e l'UTIC, la Terapia semintensiva, i Blocchi operatori, i Reparti di degenza per acuti, i Centri Dialisi, Ostetricia e Nursery, il Dipartimento Patologia clinica e gli Ambulatori.
«I benefici dell’incontro tra uomo e animale sulla qualità di vita e sul senso di solitudine dei malati sono ben documentati – ha aggiunto l’assessore Fanelli – gli animali possono aiutare a sentirsi meno soli, a combattere la depressione, a ridurre lo stress e l’ansia del ricovero, ad offrire svago e distrazione dal dolore e dalla malattia». È stato dimostrato in più studi scientifici dagli anni Ottanta in poi che bastano poco più di 5 minuti di interazione con un cane o un gatto per allontanare lo stress, un effetto ancora più potente quando fanno parte della nostra famiglia.
Gli animali con i quali si condivide la vita si rivelano un sostegno di vitale importanza per chi è costretto a lunghe degenze e su questo la Regione ha scelto di intervenire: «In un momento di fragilità personale e familiare, la visita del proprio animale domestico riproduce un senso di normalità che spesso si perde lungo il percorso della malattia. Umanizzare la medicina per rispondere ai bisogni di cura a 360° e quindi anche dello spirito, che specialmente, durante lunghi periodi di degenza, ha bisogno di essere rinfrancato dagli affetti più cari e dunque anche dal proprio animale d’affezione», ha concluso l'Assessore.