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13 Gennaio 2022
18:10

Cani e postini non sono per forza nemici: dagli Usa storie di relazioni che diventano grandi amicizie

Nel classico stereotipo del cane che rincorre il postino ci sono simpatiche e commoventi eccezioni che mostrano la profondità della relazione che da oltre 30 mila anni unisce uomini e cani.

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I cani vivono insieme agli uomini in ogni angolo del globo. Passeggiano al nostro fianco, dormono sui divani delle nostre case, scodinzolano (non tutti a dire il vero!) quando arrivano i nostri ospiti e ci osservano condurre le nostre vite tra le commissioni, il lavoro e le faccende domestiche. Nella quotidianità che condividiamo c'è, però, un momento particolare che in ogni famiglia viene vissuto in maniera diversa: l'arrivo del corriere e del postino. 

Siamo abituati a vivere questo momento con gli occhi del pet mate che fa di tutto per ridurre i rischi o i disagi dati dalla reazione dei nostri cani al suono del campanello o all'arrivo di uno sconosciuto in divisa. Molto più raramente, invece, ci immedesimiamo in queste persone che, ogni giorno per lavoro incontrano cani di tutti i tipi e, consegnando pacchi e buste, si trovano ad affrontare reazioni sempre diverse da parte degli animali che vivono con noi.

Esiste però una pagina Facebook, chiamata UPSDogs dove i dipendenti del noto corriere, provenienti soprattutto dagli Stati Uniti, pubblicano le immagini di questa strana e originale forma di relazione uomo-cane che, quotidianamente, attraverso paesi e città, assume forme sempre diverse sulla base del contesto e degli individui delle due specie che si incontrano.

Possiamo chiamarla "antipatia etologica"

Chiunque viva o abbia vissuto con un cane ha sicuramente qualche aneddoto da raccontare riguardo la sua reazione di fronte al postino che scende dal suo mezzo e si avvicina all'entrata di casa nel pacifico intento di consegnare qualcosa. A questo punto ci sono cani che, con spensieratezza, vanno a recuperare le buste e le portano ai propri umani, altri invece si agitano moltissimo e le loro famiglie, dopo numerosi tentativi, si convincono a staccare il campanello perché, con i loro abbai di avviso, svegliavano l'intero circondario.

Sono effettivamente rari i casi in cui l'incontro tra i corrieri e i cani è fin dall'inizio piacevole per entrambi e questo naturale conflitto tra i due è in realtà determinato da molti fattori, alcuni dei quali sono strettamente legati all'etologia della specie.

Fatta eccezione per alcuni cani particolarmente socievoli infatti, molti altri riconoscono i postini e i corrieri come individui sconosciuti che si avvicinano al loro territorio. In altre situazioni, invece, il cane non prova realmente fastidio per l'avvicinarsi della persona ma, eccitato per l'arrivo di qualcuno, mostra le sue emozioni in maniera poco gradita dall'umano che spesso, invece, si spaventa.

Quando è amore a prima vista: la storia di Katie e Leo

Ma la relazione, si sa, si costruisce da entrambe le parti e tra le molte storie di discordia tra cani e postini ce ne sono alcune che raccontano invece di corrieri che amano trovarsi di fronte gli animali e con loro creare anche rapporti profondi. E poi ci sono anche cani per cui la motivazione sociale, il desiderio di collaborare e comunicare con le persoe vince su quello di proteggere il proprio territorio, la propria famiglia o le proprie risorse. E da questi incontri nascono storie meravigliose.

Così è successo a Katie, una donna che lavora come corriere in California e che durante il servizio ha conosciuto un Pitbull di nome Leo. Ogni volta che lei passava per consegnare un pacco lui le abbaiava, salvo poi provare continuamente a salire sul suo furgone. Nel 2017, purtroppo, l'umano di Leo è morto lasciandolo senza una famiglia con cui condividere la vita. Ed è stata proprio Katie, poco tempo dopo, a chiedere ai figli dell'uomo di poter adottare il cane e portarlo con sé, raccontando poi la loro storia in un post sulla pagina Facebook dedicata alle relazioni tra corrieri e cani, ottenendo in poco tempo migliaia di reazioni.

Un'altra meravigliosa avventura che unisce un uomo che svolge questa professione e un cane è quella di  Mike e Tess. Questa volta a raccontarla è la famiglia di una cagnolina nata poco prima dell'inizio della pandemia. Il loro corriere di fiducia, Mike, fermava il suo camion ogni volta che la incontrava insieme ai suoi pet mate a spasso per il quartiere e salutava il cane da lontano. Tess, felice, gli scodinzolava di ritorno con il desiderio di andarlo a conoscere. A causa delle restrizioni date dalla Covid-19 però i due non avevano mai potuto avvicinarsi.

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In occasione dell'ultimo giorno di lavoro di Mike prima della pensione, la famiglia di Tess ha deciso di fare uno strappo alle regole e permettere ai due, finalmente, di farsi le coccole a vicenda e di darsi un "addio bavoso", come lo chiamano nel post che accompagna la foto.

Storie che vanno oltre lo stereotipo

La pagina Facebook ideata dai dipendenti americani della UPS, con testimonianze come quelle che coinvolgono Tess e Leo, racconta molto più di semplici incontri piacevoli tra uomini e cani ma dà invece spazio a storie di amicizia che superano il classico stereotipo che vede il postino scappare a gambe levate e il cane che ringhia o abbaia dall'interno del suo cancello nel tentativo di allontanarlo.

E se poi guardiamo più attentamente le immagini, i dettagli ci permettono di riconoscere anche un altro piccolo segreto. Chi li conosce bene e vive con loro certamente non ne sarà sorpreso ma molti degli animali che vengono ritratti nelle storie di UPSDogs, sono Pitbull, Amstaff,  o incroci tra queste razze che negli Stati Uniti sono molto diffusi anche nelle famiglie. Ed è meraviglioso vedere la naturalezza con cui questi soggetti, che in Europa vengono ancora troppo spesso superficialmente riconosciuti ed etichettati solo come individui pericolosi, si relazionino piacevolmente con i nuovi arrivati, strappando sorrisi a chiunque veda la loro gioia.

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Qualunque sia la razza o la stazza dei cani, queste piccole ma straordinarie eccezioni dimostrano, ancora una volta, l'entità della relazione che da oltre 30 mila anni unisce le nostre due specie, entrambe spinte dall'inesauribile curiosità per l'altro: un interesse che supera anche le nostre naturali differenze etologiche.

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Claudia Negrisolo
Educatrice cinofila
Il mio habitat è la montagna. Sono nata in Alto Adige e già da bambina andavo nel bosco con il binocolo al collo per osservare silenziosamente i comportamenti degli animali selvatici. Ho vissuto tra le montagne della Svizzera, in Spagna e sulle Alpi Bavaresi, poi ho studiato etologia, sono diventata educatrice cinofila e ho trovato il mio posto in Trentino, sulle Dolomiti di Brenta. Ora scrivo di animali selvatici e domestici che vivono più o meno vicini agli esseri umani, con la speranza di sensibilizzare alla tutela di ogni vita che abita questo Pianeta.
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