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27 Settembre 2023
16:11

Cani avvelenati alla Valle dei Templi di Agrigento. Il Sindaco: «Un gesto da condannare in maniera forte e decisa»

Un cane morto, uno ricoverato in terapia intensiva e uno disperso: è questo il bilancio dell'avvelenamento avvenuto nel parco archeologico della Valle dei Templi, ad Agrigento. A perdere la vita Skizzo, cane libero amato da turisti e visitatori della città. Il Sindaco di Agrigento ha condannato fermamente il gesto, unendosi al dolore dei volontari.

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Un morto, un ricoverato in terapia intensiva e un disperso: è questo il triste bilancio dell'avvelenamento di cani avvenuto nel parco archeologico della Valle dei Templi, ad Agrigento, di recente scelta come città Capitale della cultura.

Proprio all’interno dello storico parco archeologico Valle dei Templi, patrimonio dell'umanità e meta turistica per migliaia di visitatori ogni anno, ha trovato la morte Skizzo, un cane libero accudito sul territorio che è stato ritrovato in fin di vita due giorni fa dopo l’ingerimento di sostanze velenose. Nonostante la corsa dei volontari per raggiungere il veterinario più vicino per Skizzo, che era amato da agrigentini e turisti, purtroppo non c'è stato niente da fare. La compagna Macchia invece, anche lei avvelenata, sta ancora lottando tra la vita e la morte nella terapia intensiva di un ambulatorio veterinario, mentre un altro cane risulta ancora disperso.

A lanciare l'allarme sono stati i volontari del “Rifugio Hope” di Agrigento che, attraverso i canali social, hanno pubblicato il video che ritrae i cani morenti, rendendo noto l'accaduto. Kodami ha visionato le immagini ma come sempre abbiamo scelto di non mostrarvele perché nulla aggiungono rispetto a quanto detto e per non ledere la dignità delle vittime. Nonostante non ci sia ancora una verità scientifica, che sarà oggetto di accertamento da parte degli inquirenti, gli animali mostravano tutti i segnali tipici da ingestione da veleno: salivazione eccessiva, respiro affannoso, incapacità di coordinazione motoria, tremore, irrigidimento degli arti.

Infatti, sarà solo un'autopsia condotta sul corpo di Skizzo, da parte degli esperti dell'Istituto Zooprofilattico di Palermo, a stabilire con esattezza le cause della morte e la natura del veleno ingerito dagli animali. La cosa certa è che immediatamente dopo la prima segnalazione, i volontari hanno sporto una denuncia contro ignoti.

Purtroppo non si tratta del primo episodio di avvelenamento nella zona, frequentata da tempo immemore da alcuni cani liberi mansueti e socievoli che interagiscono e convivono pacificamente con turisti e visitatori dei Templi. Nel 2016 infatti si era verificato un caso analogo e in quell’occasione tre cani avevano perso la vita in seguito all’ingestione di esche avvelenate, seminate nei dintorni da un soggetto che non è mai stato rintracciato e perciò mai punito per il reato commesso.

Ora i volontari si augurano che venga fatta luce sulla vicenda, per risalire all'autore del reato e per tutelare gli altri esemplari ancora presenti nella Valle dei Templi, una zona di campagna incontaminata e impregnata di mito e leggenda che stona con la morte di esseri innocenti.

Ad esprimere indignazione verso il terribile atto commesso nel confronti dei cani è stato anche il Primo Cittadino di Agrigento, Francesco Miccichè il quale, condividendo sulla propria pagina facebook le immagini pubblicate dai volontari, ha dichiarato: «Skizzo non ce l'ha fatta.  Provo molta rabbia e mi auguro che il vigliacco autore dell'avvelenamento venga presto individuato e paghi le conseguenze del gesto assurdo, un gesto che va condannato in maniera forte e decisa. Chi avvelena animali commette un reato. Il codice penale, infatti, punisce chi uccide o fa soffrire animali con esche e bocconi avvelenati».

I volontari, ancora increduli per l'accaduto, stanno continuando a sorvegliare la zona, sperando di trovare in vita l’ultimo cane non ancora individuato.

Chiunque si trovi in possesso di informazioni utili alle indagini o voglia unirsi ai volontari per la ricerca del cane ancora disperso può scrivere al seguente indirizzo email: rifugio.hope@libero.it
 

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Federica Gennaro
Volontaria
Dottoressa in giurisprudenza all'Università degli studi di Palermo e volontaria animalista siciliana, sono operativa sul territorio nella gestione del fenomeno del randagismo. La scrittura e l'amore per gli animali sono da sempre le mie più grandi passioni e grazie a Kodami ho la possibilità di esprimerle al meglio.
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