Dopo la denuncia depositata da Gaia Animali & Ambiente alla Procura del Tribunale di Lamezia Terme per gli avvelenamenti con polpette e acqua contaminata di alcuni cani avvenuti nei giorni scorsi a Falerna, in provincia di Catanzaro, e successivamente anche nel quartiere Meraglia di Lamezia Terme dove fortunatamente il cane coinvolto è stato salvato, è intervenuto anche il sindaco di Falerna, Francesco Stella. Il Primo cittadino, infatti, ha voluto precisare alcuni dettagli sulla vicenda, per sottolineare soprattutto che «un isolato episodio criminoso non può e non deve far additare un territorio come bisognevole di interventi educativi».
Il Sindaco, in una nota inviata a Kodami, scrive che per quanto riguarda ai casi di presunti avvelenamenti di cani avvenuti in alcuni Comuni del lametino, tra i quali Falerna ringrazia per l’intervento di Gaia Animali & Ambiente ma ci tiene a evidenziare che «a prescindere dalla denuncia depositata dall’associazione, in qualità di Sindaco avevo già provveduto il 17 novembre scorso a segnalare i fatti alla Polizia Giudiziaria, chiedendo il loro intervento al fine di individuare e punire l’autore di tali infami gesti, tanto che è già in corso un procedimento di indagine da parte della Procura di Lamezia Terme».
Stella aggiunge anche, riguardo alle supposizioni fatte dall’Associazione animalista che l’avvelenamento sia un metodo usato frequentemente al Sud per arginare il fenomeno del randagismo «che tali presunti avvelenamenti sarebbero accaduti a danno di cani non propriamente “randagi”, ma appartenenti a soggetti individuati o individuabili e che da subito l’amministrazione comunale ha collaborato con le forze dell’ordine tanto che qualche cane è stato salvato anche grazie al repentino intervento degli amministratori».
Ciò che il Sindaco sta valutando di fare, però, è andare oltre e cioè «procedere ad inoltrare apposita querela anche nei confronti di taluni soggetti che, sui social, partendo da quanto accaduto, hanno ritenuto di insultare e diffamare Falerna e i falernesi: infatti, così come l’avvelenamento di animali costituisce un disvalore punito dal nostro ordinamento, allo stesso modo diffamare vuol dire compiere un reato. La circostanza, pertanto, che sul nostro territorio così come in altri Comuni limitrofi, qualcuno avrebbe compiuto dei gesti che anch’io definisco vigliacchi ed infami, non può consentire ad alcuno di bollare Falerna come paese incivile e offendere i suoi abitanti».
Questo anche perché, conclude il Sindaco «il Comune di Falerna ha stipulato già da tempo un’apposita convenzione con un canile, per l’affidamento dei cani e attualmente ben 24 cani sono affidati alla struttura, con un costo attuale di circa 24mila annui. Inoltre, l’amministrazione comunale ha anche approvato tempo fa un regolamento che consente di “adottare” cani ricoverati presso il canile ottenendo agevolazioni fiscali sulla TARI, con il chiaro intento anche di migliorare il benessere degli animali ricoverati affidandoli a famiglie consapevoli e responsabili». Tutto questo, per Stella, quindi «dimostra l’attenzione dell’ente verso la cura e il rispetto degli animali e pertanto, l’isolato episodio criminoso non può e non deve far additare un territorio come bisognevole di interventi educativi».