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22 Marzo 2024
14:16

Cane uccide un Barboncino a Napoli. L’esperto: «Disparità di taglia letale per i più piccoli»

Un cagnolino simil Barboncino è stato aggredito e ucciso a Napoli, nel quartiere di Fuorigrotta. Secondo l'istruttore cinofilo esperto Luca Spennacchio le motivazioni alla base di questo tragico episodio possono essere molte.

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ATTENZIONE: immagine di repertorio

Un cane simil Barboncino è stato aggredito e ucciso da un altro cane, a Napoli, nel quartiere Fuorigrotta, nella zona ovest della città. L'episodio è avvenuto questa mattina in via Diocleziano, una zona residenziale dove diversi passanti hanno assistito alla scena.

Il cane di piccola taglia stava passeggiando insieme alla sua umana quando hanno incrociato l'altro cane, apparentemente privo di custodia, descritto dai presenti come un Terrier di tipo Bull. Quest'ultimo per motivi ancora non chiari ha aggredito prima il Barboncino e poi la donna, che nel frattempo aveva cercato di frapporsi tra i due.

I tentativi di salvare il cagnolino però si sono rivelati vani: all'arrivo dei soccorsi era già morto e la donna, ferita, ha accusato un malore. Sul posto oltre ai paramedici del servizio di emergenza del 188 sono intervenuti anche gli operatori dell'Asl di Napoli e della Polizia veterinaria che hanno catturato il cane e messo in sicurezza la strada. Resta da chiarire se il cane libero fosse effettivamente un animale vagante oppure vittima di abbandono o di mancata custodia da parte del suo umano di riferimento. La vicenda ha mobilitato l'interesse della comunità di Fuorigrotta, anche nei gruppi di quartiere sui social.

Allo scopo di indagare i motivi scatenanti del tragico episodio Kodami ha contattao l'istruttore cinofilo Luca Spennacchio: «Chiariamo subito che il problema non è l'appartenenza a una razza specifica. Il comportamento di aggressione fa parte dell'etologia e della natura del cane. Può essere originato da fattori come, ad esempio, la mancata socializzazione, la territorialità, o il conflitto sessuale se c'erano altri cani nei paraggi».

Secondo l'istruttore cinofilo e membro del comitato scientifico di Kodami, quindi, le cause scatenanti vanno oltre una razza specifica: «I conflitti tra cani sono più comuni di quanto pensiamo, ma se uno dei due è di taglia medio-grande e pesa 30 chili e l'altro 4, o poco più, la morte del più piccolo è quasi inevitabile. Si dovrebbe sempre prestare attenzione quando si ha un cane grande o forte».

Le persone che vivono con alcune tipologie di cani però hanno una responsabilità ancora maggiore. «Poteva succedere con qualsiasi cane, e i Terrier di Tipo Bull non sono più aggressivi di altri, ma i maschi adulti possono avere problemi di interazione con altri cani – sottolinea l'esperto – Ciò dipende dalla loro storia filogenetica che ha premiato la competizione nei confronti degli altri animali. Ciò può rendere potenzialmente più probabile un'aggressione, ma tutto sta all'essere umano che, conoscendo il cane, andrà a lavorare sull'arousal e sulla possessività».

Ai Terrier di tipo Bull, e ai Pitbull in particolare, abbiamo dedicato un video approfondimento per conoscerli oltre i pregiudizi.

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Giornalista per formazione e attivista per indole. Lavoro da sempre nella comunicazione digitale con incursioni nel mondo della carta stampata, dove mi sono occupata regolarmente di salute ambientale e innovazione. Leggo molto, possibilmente all’aria aperta, e appena posso mi cimento in percorsi di trekking nella natura. Nella filosofia di Kodami ho ritrovato i miei valori e un approccio consapevole ma agile ai problemi del mondo.
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