Il corpo senza vita dell'animale disteso sulla battigia. Una corda legata al collo e alle zampe. Orribile scoperta a Policoro, in provincia di Matera. Un cane è stato ritrovato morto sulla spiaggia di Bosco Pantano, annegato dopo che probabilmente era stato legato a una boa in mare. A segnalare la sua presenza un uomo che stava passeggiando sulla spiaggia, che quando ha visto l'animale ha immediatamente chiamato la Capitaneria di Porto. i seguito sono stati interpellati anche Polizia Locale, ASL, e i volontari del canile: il cane purtroppo era oramai deceduto.
Il corpo è quello di un cane maschio, probabilmente di razza Setter. L'autopsia ha confermato la morte per annegamento. Tra i dettagli raccapriccianti che emergono ve n'è uno, in particolare, che denota l'efferatezza del gesto: la corda era legata anche attorno alle zampe in modo tale da impedire qualsiasi possibilità di salvezza al povero animale. Il piccolo era riuscito a divincolarsi con una zampa ma il gesto non è stato sufficiente a salvargli la vita. L'animale ritrovato deceduto non era provvisto di microchip. La Capitaneria di Porto , anche sulla base delle indicazioni fornite dall'uomo, avrebbe segnalato la presenza di un altro cappio su una boa. L'ipotesi, dunque, è che i cani assassinati, possano essere due. Sulla presenza dell'altro corpo, però, non vi sarebbero ulteriori elementi a conferma. Sono in corso ulteriori indagini ed è stata depositata denuncia in Procura.
L'episodio, peraltro, avrebbe un precedente. A raccontarlo sono gli stessi volontari di ANTA Onlus: «Nel 2019 ci ritrovammo di fronte a una situazione molto simile – spiega a Kodami Maria Falcone – in quella circostanza il cane, però, fu salvato. A vederlo fu sempre un passante e l'animale fu liberato per tempo. La zona era la stessa. Ai tempi, però, non intervenne nessuno. Quel cane fu successivamente adottato».
Nella mattinata di lunedì, peraltro, è stato ritrovato a poca distanza da lì anche il corpo senza vita di un vitellino. La carcassa è stata divorata dai pesci e al momento non ci sono elementi a sufficienza per capire se i due episodi siano in qualche modo collegati. La speranza è che il responsabile, dopo questo episodio, sia finalmente individuato e messo nelle condizioni di non compiere più gesti orribili come quello raccontato.
La pagina Facebook del Canile ha postato su Facebook le foto dell'animale per favorire un eventuale riconoscimento, laddove si tratti di un cane scomparso. Come di consueto abbiamo scelto di non pubblicare le foto. Le immagini non aggiungerebbero nulla a quanto già spiegato sulla sofferenza dell'animale.