Era stato rinchiuso in una legnaia, completamente al buio e legato a catena. Un cane è stato recuperato a Tiggiano, in provincia di Lecce, grazie all’intervento delle guardie zoofile di Agriambiente. I volontari avevano ricevuto alcune segnalazioni sulla presenza di un animale rinchiuso all’interno di una proprietà privata. Giunti sul posto hanno potuto constatare l’evidenza della situazione.
Lì presente c’era anche il detentore del cane, un uomo sulla sessantina che, dopo una paziente attività di convincimento da parte degli operatori, ha deciso di collaborare: «C’erano delle violazioni palesi – ha spiegato a Kodami Pierre Luigi Trovatello, vice coordinatore del Nucleo di polizia giudiziaria di Agriambiente – in prima istanza abbiamo elevato delle sanzioni amministrative per la detenzione a catena e per la mancata iscrizione all’anagrafe canina (per un totale di circa 700€). Dopodiché siamo riusciti a trasferire il cane senza procedere col sequestro. L’applicazione di questa misura avrebbe sicuramente danneggiato l’animale, tenendolo bloccato per almeno un paio d’anni in attesa del completamento del procedimento».
Gli operatori hanno inoltre proceduto con un’annotazione di polizia giudiziaria per gli eventuali profili penali relativi a quanto rilevato. In questo momento il cane, del quale non sono state divulgate fotografie, è stato affidato a persone che collaborano con i volontari prima di procedere, eventualmente, con tutte le operazioni per l’adozione.
L’episodio, peraltro, fa seguito a un altro, conclusosi purtroppo tragicamente, in cui le stesse guardie zoofile di Agriambiente si erano trovati di fronte a un cane legato a catena su un balcone, rimasto impiccato nel tentativo di fuggire da quella situazione di costrizione. Sebbene si tratti di episodi profondamente diversi, non solo nell’epilogo, suscitano le medesime riflessioni, soprattutto per la condotta di tenere a catena l’animale, in Puglia vietata dalla legge: «Il cittadino deve apprendere che la detenzione di un animale, che sia cane o che sia gatto, è vincolata ad un forte senso di amore – ha aggiunto Trovatello – serve responsabilità. Vi è anche una grave mancanza di senso civico. Non è possibile nel 2023 dover continuare a raccontare di queste situazioni. Soprattutto in quei casi in cui gli episodi avvengono in contesti di disagio sociale».
Come detto l’animale era sprovvisto di microchip. Uno dei primi indicatori di come le leggi a tutela degli animali siano spesso ignorate, con tutto quello che a ruota ne consegue. Non a caso a Galatone, altro comune in provincia di Lecce, i volontari di Agriambiente procederanno, di concerto con l’amministrazione cittadina, al censimento canino porta a porta. La detenzione di un cane con più di 2 mesi di vita per il quale non si è provveduto all’iscrizione all’anagrafe canina con apposizione del microchip, espone la persona a delle sanzioni, oltre a rendere più complicato il ricongiungimento dell’animale in caso di fuga.