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20 Settembre 2022
10:08

Cane travolto da un motociclista sulla statale 115: morti entrambi

Un uomo e un Pitbull sono morti in un incidente stradale sabato 17 settembre sulla statale 115, nel tratto stradale in direzione Sciacca. Secondo le prime ipotesi, l'uomo avrebbe perso il controllo del mezzo quando ha investito l'animale.

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Un terribile incidente, uno schianto con un cane vagante che non ha dato scampo a un motociclista che è morto lungo la statale 115 a Montallegro. Stando alle prime ipotesi degli inquirenti e ai primi rilievi sulla strada, l'uomo che era a bordo della sua moto Kawasaki 750 ha perso il controllo del mezzo quando ha investito l'animale, ad ora identificato come un Pitbull vagante che si trovava nel bel mezzo dello scorrimento veloce.

La polizia stradale, immediatamente giunta sul posto assieme ad un'ambulanza e ai Vigili del Fuoco, ha verificato se il cane avesse un microchip, per eventualmente risalire ad una persona di riferimento, ma il cane non risulta essere iscritto ad alcuna anagrafe canina. Pertanto, l'animale è stato considerato come "randagio" e nessuno potrà essere ritenuto penalmente responsabile per omessa custodia.

Cosa ci facesse un cane in mezzo ad uno scorrimento veloce rimane un grande mistero: è altamente probabile che qualcuno lo abbia abbandonato lì prima di partire per le vacanze o forse abitava in qualche casa di campagna di quelle zone.

È difficile che si tratti di un cane libero: un'ipotesi improbabile poiché un cane nato e cresciuto in strada è perfettamente a conoscenza dei pericoli e raramente viene attratto dalle auto che sfrecciano a tutta velocità su uno scorrimento veloce.

Più appurata, invece, è l'ipotesi dell'abbandono su strada o dello smarrimento e che il povero animale, evidentemente confuso dalla mancata illuminazione della strada e dai rumori dei mezzi, non ha avuto i riflessi pronti per spostarsi dalla carreggiata ed evitare l’impatto che ha provocato l’incidente mortale.

La salma della vittima, un cinquantaduenne di Alessandria della Rocca, verrà restituita ai familiari nei prossimi giorni, per consentirne i funerali. Il corpo dell'animale, invece, non tornerà indietro a nessuno a meno che qualcuno non si farà avanti, magari smosso dai sensi di colpa, e chiederà di procedere con il riconoscimento, assumendosi quindi tutte le responsabilità dell'accaduto.

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Federica Gennaro
Volontaria
Dottoressa in giurisprudenza all'Università degli studi di Palermo e volontaria animalista siciliana, sono operativa sul territorio nella gestione del fenomeno del randagismo. La scrittura e l'amore per gli animali sono da sempre le mie più grandi passioni e grazie a Kodami ho la possibilità di esprimerle al meglio.
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