Preso a fucilate dall’umano che avrebbe dovuto proteggerlo e che gli ha invece rivolto un’arma contro per ucciderlo. È successo a Sovicille, in provincia di Siena, vittima un Cane da Montagna dei Pirenei che si trova oggi in clinica, in gravi condizioni ma fortunatamente non in pericolo di vita.
L’aggressione risale allo scorso giovedì. L’uomo, un 67enne del luogo, ha portato il cane in una zona di campagna, lo ha legato a un albero, ha imbracciato il fucile e gli ha sparato due colpi. L’animale è stato soccorso da alcune persone che hanno notato la scena e lo hanno portato in una clinica in provincia di Siena. Un’azione tempestiva che gli ha salvato la vita, ma le ferite riportate sono molto gravi, e nei giorni scorsi Baldo – questo il suo nome – ha già affrontato un primo intervento chirurgico che potrebbe essere seguito da un altro non appena sarà scongiurato il rischio rappresentato dalle infezioni.
Dell’accaduto sono stati informati i Carabinieri di Sociville che dopo i primi accertamenti hanno rintracciato il 67enne e lo hanno denunciato per tentata uccisione e anche per porto d'armi abusivo, visto che il fucile, pur registrato, non avrebbe potuto essere portato fuori casa. Il cane è stato posto sotto sequestro giudiziario, così come previsto dalla legge, in attesa dell’evoluzione del suo quadro clinico.
Sulle sorti dell’uomo, invece, deciderà un giudice: la pena per chi tenta di uccidere un animale è la reclusione da tre a diciotto mesi o la multa da 5.000 a 30.000 euro, così come previsto dall’articolo 544 ter del codice penale. Che da tempo le associazioni chiedono di riformare, per inasprire pene a oggi considerate troppo lievi.
Il tentato animalicidio di Baldo ha intanto suscitato un’ondata di indignazione e spinto anche a convocare una manifestazione di protesta proprio a Sovicille. Organizzata dai due attivisti Enrico Rizzi e Riccardo Manca, andrà in scena sabato 18 giugno alle 14 in piazza Marconi.