È rimasto incastrato con la zampa nelle traversine dei binari del treno, impossibilitato a muoversi mentre il treno inesorabilmente stava sopraggiungendo. Fortunatamente per il cane protagonista della vicenda, accaduta in India, si sono mobilitati gli operatori della ferrovia, che sfruttando alcuni bastoni per fare leva sono riusciti a liberarlo e a metterlo in salvo.
L’episodio è avvenuto qualche giorno fa a Mumbai, nei pressi della rimessa ferroviaria del terminal di Bandra, nella parte est della città. Le immagini diffuse da Bandra Buzz, sito di informazione locale, mostrano il cane sdraiato lungo le traversine, la zampa sinistra bloccata tra i binari di acciaio, mentre si dimena dolorante e spaventato. All'apparenza un cane di proprietà, ma certamente un cane libero, che è rimasto evidentemente incastrato nel tentativo di attraversare i binari. La scena, ripresa dall’alto, mostra alcuni cittadini allertare il personale della stazione, che nel giro di pochi istanti si precipita sul posto con dei bastoni. Gli operai hanno infilato i bastoni tra una sbarra e l’altra per allargarle, così da consentire al cane di liberare la zampa e di allontanarsi: meno di un minuto di azione concitata, con la minaccia del treno in arrivo a poche centinaia di metri di distanza.
Una volta liberato, il cane si è risollevato e si è messo a correre allontanandosi dai binari, apparentemente incolume, sotto gli sguardi dei suoi salvatori, che restano a guardarlo. Una dimostrazione di come in India, dove vivono più di 59 milioni di cani liberi – tra padronali, randagi e ferali – e oltre un miliardo di esseri umani, le relazioni tra le due specie seguano schemi e modelli molto diversi da quelli cui siamo abituati a vedere in Europa.
Come già spiegato su Kodami, vi è un'enorme differenza tra i cani randagi – fortemente dipendenti dall'uomo dal punto di vista alimentare – e i cani ferali, che si sono invece quasi completamente allontanati dagli esseri umani e hanno trovato soluzioni indipendenti per le proprie necessità di riparo e di alimentazione: «Queste due categorie non sono totalmente rigide. Un soggetto, infatti, nell'arco della sua vita può passare da una condizione all'altra – ha spiegato Laura Arena, veterinaria esperta in benessere animale e membro del comitato scientifico di Kodami – In Italia, il fenomeno dei cani ferali quasi non esiste e il randagismo è invece fortemente dipendente dal ruolo dell'uomo. Siamo più abituati ad avere a che fare con i cani randagi propriamente detti e, specialmente in alcune zone del Paese, con i cani padronali vaganti ovvero i soggetti liberi di muoversi pur avendo un essere umano di riferimento e che ne dovrebbe essere responsabile».
L'India è un paese con una superficie di poco inferiore rispetto all'intera Unione Europea e, al suo interno mostra macroscopiche differenze climatiche, ambientali e culturali. Negli ambienti rurali dell'Himalaya, il rapporto tra le popolazioni locali e i cani randagi è estremamente diverso rispetto, ad esempio, alle zone urbane di Bombay, Calcutta e New Delhi. Secondo quanto descritto in uno studio condotto da un gruppo di ricercatori della True Conservation Alliance Foundation di Bangalore , il 63% dei soggetti che vivono all'interno dei contesti rurali indiani non dipendono dall'uomo. La percentuale diminuisce invece in città, dove è più diffusa l'abitudine, da parte delle persone, di nutrire i cani liberi, i quali restano quindi più spesso dipendenti dagli esseri umani.