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2 Ottobre 2023
10:36

Cane frustato dall’addestratore durante un’esercitazione: la denuncia di LNDC Animal Protection

Un Pastore Belga Malinois frustato ripetutamente da un addestratore, per costringerlo a lasciare la presa dal suo braccio protetto da un manicotto. I guaiti del cane sono strazianti, ma la violenza prosegue con insistenza. È questo che si vede nel video denuncia pubblicato da LNDC Animal Protection.

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Il comando perentorio «Non toccarlo!», accompagnato da una serie violenta di frustrate. Le indicazioni che dal cane passano a una collaboratrice che nel frattempo gira un video, quasi a ritenere quella adottata una buona pratica da mostrare all’esterno. È quanto appare nelle immagini pubblicate da LNDC Animal Protection, dopo essere pervenute nelle mani di alcuni volontari, e che riprendono un addestratore cinofilo che adotta metodi coercitivi per costringere un cane, un Pastore Belga Malinois, a mollare la morsa dal suo braccio avvolto in una protezione da addestramento.

Per tutta la durata del video si vede chiaramente il momento in cui l’uomo, per costringere l’animale a lasciare la presa dal manicotto, comincia a frustrarlo ripetutamente. I colpi vengono inferti sulla schiena, sulla testa e sulle zampe. I guaiti del povero cane sono strazianti ma nonostante tutto la violenza prosegue con insistenza, con la soddisfazione dell’uomo che nel frattempo continua a dare indicazioni alla sua assistente.

«Noi di LNDC abbiamo subito sporto denuncia per maltrattamento di animali. È inaccettabile che nel 2023 esistano ancora addestratori che impiegano questi metodi – scrivono da LNDC – I cani vanno educati sviluppando con loro una relazione e non utilizzando violenza fisica e psicologica. Ringraziamo le cittadine e i cittadini che vogliono vedere rispettati gli animali e che ci segnalano le situazioni di questo tipo».

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Pastore belga malinois

«Questo addestratore risulta affiliato all’ENDAS – ha aggiunto la Presidente di LNDC Piera Rosati – ci chiediamo come possa utilizzare questi metodi considerando che il sito nazionale dell’Ente dichiara che quest’ultimo “respinge con forza l’uso della violenza, sotto qualsiasi forma questo si manifesti”. Per quanto ci riguarda, comunque, siamo convinti che non ci siano dubbi che si tratti di violenza e per questo il nostro ufficio legale ha provveduto a segnalare la cosa alla Procura di Taranto. Resta comunque inspiegabile e inaccettabile che nel 2023 esistano ancora addestratori che utilizzano questi metodi. Qualunque esperto di cinofilia al passo coi tempi e aggiornato con la letteratura scientifica di settore sa che questo tipo di addestramento non è in alcun modo rispettoso del benessere degli animali, oltre a essere inefficace sul lungo periodo e potenzialmente pericoloso perché i cani addestrati in questo modo possono avere reazioni problematiche con il passare del tempo. I cani vanno educati sviluppando con loro una relazione e non utilizzando violenza fisica e psicologica. Ringraziamo tutti i cittadini che vogliono vedere rispettati gli animali e che ci segnalano le situazioni di questo tipo».

Come da nostra abitudine abbiamo scelto di non ripubblicare il video. Riteniamo che mostrare delle immagini di violenza nei confronti di un animale o di sofferenza dello stesso non aggiungerebbe nulla di più a quanto già raccontato. Per quanto riguarda invece questi metodi di addestramento coercitivo, abbiamo già espresso in passato la nostra posizione, ribadendo che per noi sono dei modi non per educare il  cane, ma per indurre l’azzeramento della personalità e dei bisogni a favore della violenza e dell’imposizione, con conseguenze talvolta incontrollabili.

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Roberto Maggi
Giornalista
Sono nato a Bari nel 1985. Sono un giornalista, fotografo e videomaker. Amo raccontare storie di animali sia con le parole che con le immagini. Sono laureato in giurisprudenza e da anni seguo la cronaca locale in Puglia. Amo tutti gli animali, ma in particolar modo i gatti. Faccio spesso amicizia con loro quando viaggio con la mia moto.
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