È stato recuperato ieri sera, 26 dicembre, il cane che da qualche giorno vaga a Carini, in Sicilia, con un insolito e misterioso mazzo di chiavi legato al collare.
Ad occuparsi del suo recupero è stato il carinese Alessandro che, durante un giro in macchina per le strade del paese, ha intercettato l’animale che si è lasciato tranquillamente avvicinare. Il cagnolino, che sin da quando è comparso in strada durante la vigilia di Natale ha sempre presentato un buono stato di salute, è stato ospitato per la notte proprio a casa di Alessandro e di sua moglie Roberta.
Non solo. Alessandro, dopo essersi recato alla stazione dei Carabinieri per segnalare questa misteriosa situazione che tiene tutti con il fiato sospeso già da giorni, ha poi affrontato un viaggio in macchina fino a Palermo, per recarsi in una clinica veterinaria operativa anche nella notte e chiedere così una verifica sul microchip.
Come già precisato ieri infatti, un modo efficace per chiarire una volta e per tutte il giallo del cane che vaga con le chiavi nel collare, sarebbe stato quello di recarsi al Comando della Polizia Municipale o presso l’ambulatorio di un veterinario per chiedere di intercettare il microchip attraverso un lettore. Nonostante le molteplici speranze di poter rintracciare finalmente il pet mate del cagnolino però, il microchip, obbligatorio per legge, non è stato trovato, poiché l’animale ne è risultato sprovvisto.
«Oggi ci recheremo nuovamente dai veterinari, stavolta dell’Asp, per ripetere un controllo sul microchip e ufficializzare così la situazione del cane – racconta Alessandro a Kodami – intanto noi lo abbiamo tenuto in stallo per la notte. È un cane con il pelo curato e pulito, presenta un buono stato di salute e sa anche andare al guinzaglio. Noi siamo convinti che abbia qualcuno che si prende cura di lui. Il problema ora è trovarlo, sia per avvisarlo che il cane ha vagato per giorni in strada, sia per chiedergli di risolvere definitivamente il mistero delle chiavi sul collare».
La preoccupazione di molti è che ora il cane, non essendo stato reclamato da nessuno e non avendo un microchip che consenta di risalire ai dati del pet mate, possa finire in canile, in attesa di rintracciare le eventuali persone di riferimento o addirittura in attesa di adozione. Resta ancora avvolta nel mistero, dunque, la provenienza del cane e sui social, intanto, continua ancora il dibattito tra i carinesi che da giorni ormai si interrogano sul legame che possa esserci tra le chiavi e l’animale.
A questo punto, solo il pet mate del cane o eventualmente le persone che successivamente, magari per scherzo, avrebbero legato le chiavi al collarino, potranno chiarire il giallo e fornire finalmente le spiegazioni che tanti carinesi attendono da giorni.
Chi avesse maggiori informazioni sul cane o riconoscesse le chiavi, può rivolgersi alle Forze dell’Ordine o contattare l’Enpa di Carini all’indirizzo email carini@enpa.org
Chi invece volesse offrire uno stallo per il cane, può sempre rivolgersi all’Enpa di Carini o tramite le pagine social o sempre all’indirizzo email carini@enpa.org