Un vascone contente i residui della molitura delle olive. Un uomo che sente dei lamenti, vede una creatura che annaspa frenetica nel liquido. È sicuramente un cane. Cerca una corda, riesce a imbrigliarlo, a rischio di finire anch’egli trascinato nella melma di quella piscina, e alla fine riesce a tirarlo fuori da quella tragica situazione.
È quanto accaduto a Ruvo di Puglia, in una zona rurale a poca distanza da una nota masseria. Cosimo, l’autore del coraggioso gesto, è proprietario di un fondo lì in zona e si trovava a passeggiare casualmente da quelle parti. Un intervento, il suo, provvidenziale, senza il quale il povero animale non ce l’avrebbe fatta.
Dopo aver tirato fuori il cane dalla vasca l’uomo ha chiamato i soccorsi, con l’intervento della Polizia Locale e del servizio cattura della ASL, oltre che dei volontari che gestiscono il canile comunale: «Dobbiamo fare davvero i complimenti a questa persona – ha spiegato a Kodami Rosa Camerino, fondatrice dell’associazione Lega Nazionale per la Difesa del Cane – Aps di Ruvo – tutto da solo ha rischiato anche per se stesso per il salvataggio. Viste le condizioni in cui si trovava lo abbiamo portato subito da Anna di Animalandia, il centro toelettatura che per noi è come una base logistica. Senza di lei davvero non sapremmo come fare. È stato lavato, con la rimozione di tutta la melma oleosa che gli era rimasta addosso. Adesso l’animale è in canile, lo abbiamo chiamato Oliver. Per fortuna si è ripreso e sta bene».
Sull’episodio restano però tante domande, prima di tutto su come ci sia finito il cane lì dentro, considerato che in campagna avrebbe potuto trovare tanti posti più comodi dove potersi abbeverare. Che qualcuno lo abbia lanciato di proposito nella vasca? E poi, non sarebbe opportuno mettere in sicurezza quel sito per evitare incidenti di qualsiasi tipo?
«Non deve essere un cane libero – continua Rosa Camerino – perché sembra abbastanza fidelizzato all’uomo. Non è forastico. Abbiamo provato a pubblicare un primo appello per chiedere se qualcuno lo potesse riconoscere. Peraltro non è uno dei cani sotto l’attenzione delle nostre volontarie che fanno il giro pappa in quella zona. Temiamo sia scappato o sia stato abbandonato, o peggio ancora che sia stato deliberatamente buttato lì dentro».
Per sua fortuna Oliver, oltre ad aver salva la vita, è capitato in un canile dove in un anno sono state compiute oltre 50 adozioni. Rosa ci spiega che i cani all’interno della struttura sono così pochi che le spese superano i rimborsi. Ma va bene comunque così, se in compenso gli animali che passano dal canile ci rimangono per poco tempo perché riescono a trovare una famiglia: «Qualche volta, quando si tratta di animali abituati a stare sul territorio e che non amano la vicinanza dell’uomo cerchiamo la reimmissione. In questo caso, però, si tratta di un cane socievole, ha un carattere molto buono e collaborativo. Appena riceveremo l’ok dalla autorità andrà in adozione».
Per monitorare la situazione di Oliver è possibile seguire le pagine Lega Nazionale per la Difesa del Cane – Aps Ruvo, Bari e Rifugio LNDC – Ruvo di Puglia. Chiunque fosse interessato all’adozione, per scrivere magari una bella storia di Natale, può contattare il numero 3663641555 o inviare una mail a canileruvodipuglia@gmail.com. Lui, come tanti altri, aspetta scodinzolante una famiglia pronta ad accoglierlo dopo questa brutta avventura.