Fontanegli, entroterra di Genova. Da due giorni un uomo residente in via Fundega sente abbaiare un cane, il suono sembra ben localizzato in fondo ad una scarpata vicino a casa sua. Così decide di chiamare i Vigili del Fuoco che, individuato l’animale, rimasto bloccato in un dirupo, si calano con tecniche alpinistiche e lo recuperano: fortunatamente il cane è in buone condizioni di salute, riceve acqua e cibo e torna subito in forze.
Per un controllo più approfondito, però, considerata la caduta da un'altezza considerevole, viene consegnato alla Croce Gialla la lettura del microchip che risulta assente e il cane si trova ora al canile comunale Monte Contessa. Prima di partire verso il rifugio, il cane – raccontano ancora i Vigili del Fuoco – ha «ringraziato il capo squadra con un bel “bacio”», come testimonia la foto.
Sono centinaia all'anno gli interventi dei Vigili del Fuoco per recuperare cani caduti in dirupi, cavità carsiche o lingue di roccia, a seconda del terreno. Spesso, questi animali liberi e senza guinzaglio sono spinti da uno stimolo – come ad esempio un piccolo animale selvatico o in generale una preda – e rincorrendolo a perdi fiato finiscono nei guai. Tragico un episodio avvenuto lo scorso gennaio a Sassari dove un 22enne, per salvare il suo cane, si è lanciato in un pozzo. Entrambi hanno perso la vita e sono stati trovati il giorno dopo dalle forze dell'ordine intervenute su segnalazione del padre del giovane. Anche in questo caso pare che l'animale avesse inseguito un gatto finendo giù e non riuscendo in alcun modo a risalire, il suo pet mate aveva pensato di poterlo aiutare calandosi ed è invece finito in una trappola mortale. Effettivamente, il medico legale intervenuto sul posto aveva trovato anche il cadavere di un gatto nell'acqua stagnante, il che potrebbe significare che all'origine dell'incidente mortale possa esserci stato un inseguimento tra i due animali.