Bitonto, provincia di Bari, zona artigianale. Un cucciolo giace sul fondo di un pozzo legato con tanto di collarino e corda. A riprendere tutto con il proprio cellulare è Gianna Serena Manfredi dell’Associazione Qua la Zampa Heart, allertata da una ragazza che stava passeggiando col suo cane in zona. Servirà l’aiuto di un gruppo di persone ma alla fine riusciranno a tirar fuori sano e salvo l’animale.
Il video del recupero risale alla scorsa domenica. E se il finale riesce a strappare un po’ di commozione ancora ci si interroga su chi abbia potuto compiere un gesto così crudele nei confronti di una creatura indifesa. Gli elementi raccolti hanno consentito di ricostruire le modalità con cui si è compiuto l’insano gesto.
«Ci capita molto spesso di individuare cani abbandonati in pessime condizioni durante l’anno – ha spiegato a Kodami la donna – li troviamo chiusi in box fatiscenti o tenuti a catena senza cibo. Ma una cosa del genere non ci era mai successa».
Willy, questo il nome scelto per il cane, ha circa un anno e potrebbe essere stato calato dall’estremità del pozzo con la corda che aveva al collo. Al controllo veterinario non presentava infatti fratture o i segni di una caduta, considerata anche la profondità dell’apertura. Molto probabilmente la volontà era quella di liberarsene. Al cane non era stata lasciata né acqua né cibo e la piccola apertura della cisterna era stata appositamente coperta con un grosso masso.
È facile immaginare che se nessuno fosse passato da lì sarebbe morto nel giro di qualche giorno. A proposito, si può dire che per Willy l’arrivo di una ragazza con la sua cagnolina sia stato un vero e proprio colpo di fortuna: «La mia cagnolina si è avvicinata a quel punto per fare la pipì ed io ho sentito abbaiare», racconta in uno dei video pubblicati da Gianna.
A quel punto capisce che nel pozzo c’è intrappolato un animale. Contatta l’associazione di volontari e immediatamente si mobilita un folto gruppo di persone pronte a dare la propria mano. Sul posto arriva anche la Polizia Locale. Sergio, uno degli uomini accorso per dare una mano, recupera una scala e, dopo aver scostato le rocce che delimitavano l’apertura del pozzo, stando attenti a non far cadere le pietre addosso al cane, si cala all’interno della cisterna.
In pochi secondi riemerge con il cagnolino tra le braccia porgendolo immediatamente a un’altra persona che ritrova in superficie. Il piccolo, ancora spaventato, accenna un movimento della coda in segno di sollievo. A un successivo controllo le sue condizioni di salute appariranno comunque buone, nonostante le circostanze terribili in cui si era venuto suo malgrado a trovare. Willy in questo momento si trova in sicurezza, affidato a mani amorevoli.
Già in passato Gianna Serena Manfredi aveva raccontato a Kodami la storia di Heart, un pastore tedesco abbandonato in un giardino perché malato e paralizzato ma che, grazie all'amore della volontaria, aveva potuto concludere serenamente la sua vita. Addirittura guardando per l'ultima volta il mare. Una vicenda che l’aveva toccata così tanto da indurla a ribattezzare la sua associazione con il nome di quell'animale: «Nei due mesi e mezzo in cui il cane è stato con noi e con gli altri nostri animali – ci aveva spiegato all’epoca – si era creato un legame fortissimo».
Le sole immagini di questo recupero ci fanno porre innumerevoli interrogativi su cosa spinga la mente umana a compiere simili atrocità. Difficile comprendere come un animale così buono e indifeso possa essere rinchiuso in pozzo condannandolo a morte quasi certa. Questa volta, almeno, l’amore di chi ha a cuore gli animali è riuscito a compiere un miracolo e a lasciarci qualche speranza per il futuro.