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10 Dicembre 2021
17:53

Cammelli “rifatti” per un concorso di bellezza in Arabia Saudita

Gli allevatori dei cammelli partecipanti al concorso concorso di bellezza King Abdulaziz Camel Festival, in Arabia Saudita, sono disposti a tutto. Anche di ricorrere a lifting facciali e botox per "migliorarli" esteticamente.

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C’è da dire che la follia della mente umana non ha davvero limiti. E pur essendo l’epoca dell’ossessione per la bellezza, pensare di sottoporre agli stessi “ritocchini” estetici di vip e star anche gli animali, come è stato fatto sui cammelli partecipanti all’annuale concorso di bellezza King Abdulaziz Camel Festival che si tiene a Riyad, in Arabia Saudita, raggiunge apici ineguagliabili.

Pur di ottenere il ricco montepremi finale di circa 66 milioni di dollari, infatti, gli allevatori di questi animali sono disposti a tutto. Anche a ricorrere a lifting facciali, oppure usare ormoni per aumentare i muscoli, o ancora iniettando Botox nelle labbra, nel naso, nelle mascelle per renderli più belli esteticamente.

Peccato però che tali alterazioni cosmetiche siano severamente vietate dal regolamento, cosa che ha quindi portato gli organizzatori a squalificare dal concorso oltre 40 cammelli. «Il nostro obiettivo è fermare tutti gli atti di manomissione e gli inganni riguardanti l’abbellimento estetico degli animali. E coloro che cercheranno di farlo, andranno incontro a severe sanzioni» ha spiegato l’organizzazione del Festival all’Associated Press.

Bene le sanzioni, male che l’interesse degli organizzatori riguardi più il rispetto del regolamento che chiaramente il benessere animale e le torture che vengono loro inflitte con tali trattamenti. Fortunatamente in Europa la chirurgia estetica sugli animali, è vietata, a patto che non abbia fini sanitari per aiutare l'animale a migliorare le proprie aspettative di vita, come per esempio, l’allargamento delle fosse nasali per i cani brachicefali come i bulldog inglesi e i bouledogue francesi per respirare meglio.

In tutti gli altri casi, la Convenzione Europea per la protezione degli animali da compagnia del Consiglio d'Europa ha ufficialmente proibito qualunque intervento estetico. In particolare, il taglio delle orecchie e della coda nei cani, quest’ultimo consentito solo in alcune specie da caccia, ma solo se motivato dal tipo di caccia per il quale l’animale è predisposto o verrà addestrato. Inoltre, l’operazione potrà farla solo un veterinario chirurgico nei primi giorni di vita.

La cultura italiana, fortunatamente, è piuttosto lontana dalla chirurgia per abbellire gli animali, al contrario della moda americana che permette, invece, molti tipi di interventi estetici decisamente inutili ai fini della salute dell’animale. Addirittura, tra i più richiesti a Hollywood ci sono le operazioni di ringiovanimento vaginale e quella di impianto dei testicoli al silicone, che avrebbe lo scopo di mantenere intatto l’aspetto dei cani castrati.

Nel nostro Paese forse ricorre di più l’abitudine, anche questa comunque non consigliabile, di rendere gli animali domestici sempre di più simili a degli accessori e di attribuire loro motivazioni, caratteristiche o comportamenti più umani che animali.

Si chiama antropomorfizzazione e si tratta di un comportamento molto sbagliato, perché non rispetta le loro caratteristiche di specie e impedisce di riconoscere che l’animale sia un essere vivente a tutti gli effetti con necessità e bisogni diverse dalle nostre.

Ogni animale, infatti, si interessa al mondo in maniera diversa, a seconda della razza e della personalità, fattori fondamentali da comprendere per poter costruire con lui una solida relazione. Guardare le cose solo dalla prospettiva umana, impedisce di aprirsi verso le altre specie, perdendosi il bello di scoprire nuovi modi di comunicare, ma soprattuto, perdendo il bello di conoscere chi è diverso da noi.

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Simona Sirianni
Giornalista
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