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9 Gennaio 2024
12:57

Camion che trasporta 300 maiali si ribalta a Piacenza: decine di animali morti

Un camion che trasportava maiali si è ribaltato all’altezza di Borghetto, e l’urto ha causato la morte di molti esemplari ammassati nel vano di carico. L'ennesimo episodio che punta i riflettori sull'importanza di occuparsi del benessere animale durante i trasporti.

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Decine di maiali sono morti in un incidente che ha coinvolto un camion adibito al trasporto di animali. L’incidente si è verificato la mattina di lunedì 8 gennaio lungo la strada provinciale 587 di Cortemaggiore, in provincia di Piacenza.

Il mezzo pesante si è ribaltato all’altezza di Borghetto, e l’urto ha causato la morte di molti animali ammassati nel vano di carico. Soltanto contusioni, fortunatamente, per l’autotrasportatore alla guida e il passeggero. Le operazioni di recupero e messa in sicurezza degli animali sono state lunghe e complesse. I Vigili del Fuoco hanno dovuto lavorare per ore per liberare i maiali rimasti intrappolati all’interno del mezzo ribaltato, animali che provenivano da un'azienda di Cortemaggiore ed erano diretti a Brescia. Sul luogo dell'incidente sono intervenuti anche i veterinari dell'Ausl di Piacenza.

Si tratta, purtroppo, dell’ennesimo incidente che avviene nell’ambito del trasporto di animali e che provoca così tante morti. Il tema è annoso e dibattuto, e da tempo ormai si chiede una revisione delle normativa. La movimentazione degli animali comporta infatti numerosi rischi per il loro benessere. Durante il trasporto, includendo le fasi di carico e scarico, gli animali sperimentano uno stress significativo, causato dalla movimentazione forzata (spesso a suon di frustate o scosse elettriche, nonostante siano vietate) e da fattori come rumori, vibrazioni, cambiamenti di temperatura e umidità, cambio dei gruppi sociali e sovraffollamento.

Gli animali possono inoltre subire ferite fisiche e fratture dovute a cadute, urti, scivolamenti o movimenti bruschi o a manovre inadeguate durante il trasporto, o durante le operazioni di carico e scarico, e il sovraffollamento dei veicoli può causare soffocamento, stress e lesioni agli animali, oltre a compromettere la loro capacità di muoversi o assumere posizioni naturali. A questo si aggiungono le condizioni proibitive in cui gli animali spesso viaggiano, come temperature estremamente calde o fredde, mancanza di ventilazione adeguata, accesso limitato all'acqua e al cibo con conseguente disidratazione e denutrizione, soprattutto quando gli obblighi di sosta non sono rispettati durante i viaggi lunghi.

Per mitigare questi rischi, in Europa nel 2005 è stato introdotto il Regolamento CE n 1/2005 “sulla protezione degli animali durante il trasporto e le operazioni correlate” che regola vari aspetti del trasporto, dalle condizioni di viaggio alla formazione degli operatori, ma le associazioni da tempo chiedono che si passi a disposizioni più aggiornate e maggiormente in linea con le necessità di garantire il benessere animale. A dicembre è stata presentata una proposta di revisione del regolamento da parte della Commissione europea, ma per Animal Equality, Animal Law Italia, CIWF Italia, Essere Animali e Lav le modifiche proposte non sono sufficienti a raggiungere gli obiettivi.

«La proposta della Commissione si rivela ampiamente insufficiente, pur prevedendo requisiti più severi, in una certa misura, per il trasporto di animali, come l’introduzione di limiti più stringenti per la durata di alcuni tempi di viaggio, per esempio verso il macello, e per il trasporto di animali vulnerabili, ad esempio animali in stato avanzato di gravidanza e giovani vitelli – hanno sottolineato le associazioni – la proposta, infatti, non pone limiti ai viaggi via mare, istituisce limiti inadeguati per le temperature durante i viaggi e contiene lacune create da definizioni carenti o specie mancanti, ad esempio per gli agnelli trasportati su lunghe distanze. Disposizioni che non bastano, secondo le associazioni, a prevenire le peggiori crudeltà patite dagli animali durante il loro trasporto, e inefficaci a ridurne la sofferenza».

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Andrea Barsanti
Giornalista
Sono nata in Liguria nel 1984, da qualche anno vivo a Roma. Giornalista dal 2012, grazie a Kodami l'amore per gli animali è diventato un lavoro attraverso cui provo a fare la differenza. A ricordarmelo anche Supplì, il gatto con cui condivido la vita. Nel tempo libero tanti libri, qualche viaggio e una continua scoperta di ciò che mi circonda.
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