Il governo australiano ha ufficialmente dichiarato il koala come in pericolo di estinzione dopo un calo consistente del numero di individui a causa del disboscamento e di incendi boschivi catastrofici che hanno ridotto il suo habitat. Il ministro dell'ambiente, Susan Ley, ha accettato la raccomandazione del comitato scientifico delle specie minacciate di migliorare lo stato di conservazione delle popolazioni di koala del Queensland, del New South Wales e dell'Australian Capital Territory.
Un declino preoccupante, considerando che prima del 2012 la specie non era neanche classificata come "vulnerabile". Nel decennio trascorso, comunque, il governo australiano non è riuscito a fermare il suo declino, non che a quanto pare ci abbia provato davvero: nessun piano di recupero per il marsupiale australiano era in atto nonostante fosse stato identificato come un requisito nove anni fa. Ora i conservazionisti sperano che questo cambio di status e il proposto piano di recupero dei koala servano come un "punto di svolta" per salvare una delle specie più iconiche dell'Australia. Nel 2020, un'indagine parlamentare del NSW ha rilevato che la specie rischia di estinguersi localmente entro il 2050.
Il governo Morrison il mese scorso ha annunciato di impiegare 50 milioni di dollari per aiutare la specie, finanziando progetti di recupero su larga scala. Il finanziamento è stato accolto favorevolmente dai gruppi ambientalisti, ma è stato descritto da molti esperti come una "goccia nell'oceano" se le cause profonde del declino della specie non sono state affrontate.
Il cambio di status della specie era stato seguito da alcune dichiarazioni pubbliche del ministro dell'ambiente Susan Ley: «Oggi sto aumentando la protezione per i koala nel New South Whales, nell'Australian Capital Territory e nel Queensland, elencandoli come in via di estinzione piuttosto che, come precedentemente designati, come vulnerabili» ha detto Ley. «L'impatto della siccità prolungata, seguita dai tremendi incendi boschivi estivi, e gli impatti cumulativi di malattie, urbanizzazione e perdita di habitat negli ultimi vent'anni hanno portato alla situazione attuale».
In effetti a giudicare dalle risposte degli utenti su twitter alle parole del ministro dell'ambiente, la comunità virtuale australiana non sembra molto convinta…
«Il ministro elenca le ragioni del declino dei koala che l'hanno portata a dichiararlo in pericolo, perché non menziona il disboscamento?». I gruppi ambientalisti sostengono da tempo che lo stato di conservazione del koala dovrebbe essere migliorato, e sono proprio tre delle più importanti organizzazioni ambientaliste – Humane Society International (HSI), WWF Australia e International Fund for Animal Welfare – ad aver fatto pressione affinché avvenisse questo cambio di status. Dermot O'Gorman, amministratore delegato del WWF Australia ha affermato ai media nazionali: «Il koala è passato dal non essere elencato all'essere ora dichiarato in pericolo di estinzione sulla costa orientale australiana in un decennio. Questo è un declino incredibilmente veloce per uno degli animali più iconici del mondo. Lo stato in via di estinzione è una decisione cupa ma importante del ministro Ley».
L'elenco in via di estinzione fornirà una protezione aggiuntiva per i koala perché abbassa la soglia alla quale un determinato piano di sviluppo deve essere valutato (quelli che nel nostro sistema legislativo chiamiamo "Valutazioni di Impatto Ambientale") secondo le leggi nazionali per impatti potenzialmente significativi sulla specie.
«C'è ancora tempo per salvare questa specie iconica a livello globale se l'uplisting servirà da punto di svolta nella conservazione dei koala. Abbiamo bisogno di leggi più forti e incentivi per i proprietari terrieri per proteggere le loro case forestali».
Il piano di recupero appena varato stabilisce le principali minacce per il koala e le azioni necessarie per prevenirne l'estinzione. Un tale piano era stato identificato dalle leggi ambientali nazionali come un requisito per la specie negli ultimi 10 anni, ma nessun governo australiano ne aveva sviluppato uno, rendendolo uno dei quasi 200 "piani fantasma" di recupero per le specie e gli habitat minacciati dell'Australia. Ci sono voluti gli incendi boschivi dell'estate nera per avviare una consultazione su una bozza, con una versione finale consegnata al ministro alla fine dello scorso anno. Una volta adottato un piano di risanamento, i ministri sono legalmente obbligati a non prendere decisioni incompatibili con esso, tuttavia i governi non hanno l'obbligo di attuare effettivamente azioni concrete.
Inoltre, è importante sottolineare un particolare: i documenti di conservazione per la metà di tutte le specie in pericolo di estinzione non menzionano il cambiamento climatico. D'altronde le politiche del governo Morrison sui cambiamenti climatici sono state oggetto di forti critiche: nel 2020 il Climate Change Performance Index ha classificato l'Australia all'ultimo posto per le sue politiche climatiche ed è stato l'unico paese a segnare un punteggio di zero per per lo stesso parametro nel 2021.
Il koala: ecco cosa rischiamo di perdere
Il koala (Phascolarctos cinereus) è un marsupiale erbivoro arboricolo originario dell'Australia e uno degli animali più amati al mondo. È l'unico rappresentante esistente della famiglia Phascolarctidae e i suoi parenti viventi più stretti sono i vombati (famiglia Vombatidae). Il koala si trova nelle zone costiere delle regioni orientali e meridionali della terraferma nel Queensland, nel Nuovo Galles del Sud, nel Victoria e nell'Australia meridionale.
Vive principalmente nei boschi di ecaulipto. La sua dieta è composta dalle foglie di questi alberi che, a causa del basso contenuto calorico e nutrizionale, rende questi animali estremamente sedentari e dormiglioni. Le femmine di questa specie hanno un periodo di gestazione di circa 33-35 giorni e sono dotate di un marsupio dove i piccoli vi rimangono per circa sei o sette mesi, ma continueranno ad allattare fino ai 12 mesi d'età, in quanto il tasso di produzione di latte della mamma è molto scarso. Dopo aver lasciato il marsupio definitivamente rimangono vicino alla mamma dove si lasciano trasportare sulla schiena e imparano ad arrampicarsi sugli alberi.