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10 Dicembre 2023
9:29

Cambiamenti climatici e riscaldamento globale spingono più a nord le tartarughe: in Toscana ultimo nido aperto a metà ottobre

Nel corso dell’estate sono stati registrati 24 nidi, 9 sulle isole dell’Arcipelago (Elba e Giglio), 8 sulla costa litoranea tra Pisa, Livorno, Piombino e Grosseto e 7 sulla costa apuo-versiliese. All'ultima apertura hanno partecipato anche operatori liguri.

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L’estate 2023 è stata da record sul fronte dei nidi di tartarughe marine Caretta caretta, e le conseguenze di questo “boom” si fanno sentire anche ad autunno inoltrato. Complice il cambiamento climatico e il riscaldamento globale, infatti, lo scorso ottobre Arpa Toscana e Arpa Liguria hanno partecipato all’apertura di tre nidi di tartarughe, uno a Marina di Massa (spiaggia Poveromo a Montignoso) e due alle Dune di Forte dei Marmi, e all’interno del nido di Marina di Massa state trovate 11 tartarughine vive.

La notizia è stata diffusa soltanto nei giorni scorsi dagli operatori coinvolti, che hanno voluto puntare i riflettori su come l’areale delle tartarughe si stia estendendo più a nord alla luce del riscaldamento delle acque. Sulla base dell’esperienza della vicina Toscana, dunque, lo scorso 17 ottobre si è trasformato in un’occasione per portare avanti una giornata di formazione e addestramento sulle buone pratiche nella gestione degli eventi di nidificazione fra gli operatori di Arpa Toscana, Università di Pisa, Arpa Liguria e Acquario di Genova.

In Toscana nel corso dell’estate sono stati registrati 24 nidi, 9 sulle isole dell’Arcipelago (Elba e Giglio), 8 sulla costa litoranea tra Pisa, Livorno, Piombino e Grosseto e 7 sulla costa apuo-versiliese, molto più a nord del solito. Dati che hanno confermato l’importanza di approfondire e studiare il fenomeno anche in relazione al cambiamento climatico, appunto, e all’aumento della temperatura del mare che, di fatto, sta spostando le nidificazioni in zone settentrionali del Mediterraneo, Toscana e Liguria comprese.

In Toscana la tartaruga Caretta caretta ha iniziato a nidificare nel 2013, ma solo nel 2022 si sono registrate nidificazioni nella parte più settentrionale della regione, con 3 nidi a Massa sui 5 totali, mentre in Liguria la prima nidificazione registrata è quella avvenuta a settembre 2021 al Castelletto di Capo San Donato, nel Comune di Finale Ligure (in provincia di Savona) dove alcuni piccoli sono stati trovati sulla spiaggia. Il nido però non è mai stato trovato.

A seguito di questo evento, in Liguria, sull’esempio anche dell’esperienza Toscana, è nata una rete di contatti tra il personale degli enti coinvolti: Acquario di Genova, ARPAL, Università di Genova e IZS_PVL (Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Piemonte, Liguria e Valle d'Aosta), che ha portato alla formazione del Gruppo Ligure Intervento Tartarughe (GLIT). L’anno successivo, nella notte tra il 15 ed il 16 luglio 2022, è stata segnalata la presenza di una tartaruga mentre deponeva le uova presso sulla spiaggia di Levanto, in provincia della Spezia. Trascorso il tempo previsto per la schiusa, lo scavo di questo nido ligure è avvenuto in maniera congiunta tra la rete ligure e quella toscana, ma purtroppo si trattava di uova non fecondate da cui nessuna tartaruga è nata.

Il Gruppo Ligure Intervento Tartarughe è stata ufficialmente presentata al Congresso della Società Italiana di Biologia Marina nel giugno 2023. Proprio per prepararsi a possibili ulteriori nidificazioni, dato che le tartarughe marine stanno ampliando e modificando i loro areali di nidificazione, gli operatori hanno partecipato all’apertura dei tre nidi toscani, coadiuvando i colleghi nelle operazioni di scavo del nido, raccolta del materiale, conta dei gusci e delle uova non schiuse nonché per “scortare” fino al mare, lungo il corridoio predisposto dai volontari del Wwf, le 11 tartarughine vive ritrovate all’interno del nido del Poveromo.

Il nido era stato individuato il 31 luglio 2023 presso il bagno Schiller e traslocato dai volontari dell’Associazione TartAmare, su richiesta dell’Università di Pisa e Arpa Toscana, in una spiaggia libera vicina, perché il luogo di deposizione originario era stato considerato a rischio per l’estrema prossimità al mare e per le caratteristiche della spiaggia già sottoposta ad erosione.  Le uova ricollocate nel nido erano state 88 e a partire dal 6 ottobre dal nido erano uscite autonomamente, in più giorni, 44 tartarughine. Dopo quattro giorni dall’emersione dell’ultima tartaruga, si è quindi proceduto alle operazioni di apertura del nido, in cui sono stati trovati ancora 11 esemplari vivi e uno morto. Il successo di schiusa di questo nido (percentuale dei piccoli nati sul totale delle uova deposte) è stato pari al 63% mentre il successo di emersione (numero dei piccoli usciti da nido in autonomia) si attesta al 50%.

Si tratta di dati molto importanti alla luce dello status della tartaruga Caretta caretta, una specie in pericolo a livello globale. Negli ultimi anni c’è stata un’evoluzione nell’ambito della conservazione e nella Lista Rossa dell’IUCN questa specie è passata da “endangered” a livello regionale e “vulnerable” a livello globale, a essere classificata come “minor rischio di preoccupazione”, almeno per le popolazioni mediterranee dell’area italiana. Rimane comunque una specie minacciata dalla riduzione degli habitat di nidificazione, dagli incidenti causati dalle reti a strascico, dalle collisioni con le imbarcazioni e dall'inquinamento marino. Esistono quindi una serie di restrizioni per la ricerca e la manipolazione, come nell’operazione di scavo del nido (tecnicamente chiamata digging). Lo scavo e il prelievo di materiale del nido è un’attività scientifica che deve essere autorizzata dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, previo parere di Ispra, sulla base di un progetto presentato dall’ente proponente.

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Andrea Barsanti
Giornalista
Sono nata in Liguria nel 1984, da qualche anno vivo a Roma. Giornalista dal 2012, grazie a Kodami l'amore per gli animali è diventato un lavoro attraverso cui provo a fare la differenza. A ricordarmelo anche Supplì, il gatto con cui condivido la vita. Nel tempo libero tanti libri, qualche viaggio e una continua scoperta di ciò che mi circonda.
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