Avere telecamere puntate su di sé in ogni momento della vita può essere una condanna, ma anche una straordinaria opportunità per veicolare messaggi a un pubblico vastissimo di persone. È questo il grande potere, da cui deriva una responsabilità altrettanto vasta, che hanno oggi i calciatori di serie A.
Venerati come eroi contemporanei, gli sportivi capaci di catalizzare l'attenzione di milioni di persone in tutto il mondo. Lo ha dimostrato la grande operazione condotta dal Qatar attraverso i mondiali di calcio maschili che si sono giocati nel paese tra novembre e dicembre 2022. Un'operazione costata miliardi di dollari e nata con l'obiettivo di riabilitare davanti all'opinione pubblica occidentale il Paese della penisola araba dove i diritti umani non sono una priorità.
Molti calciatori in segno di protesta non hanno partecipato, oppure hanno giocato con una fascia arcobaleno al braccio, in segno di solidarietà con la comunità Lgbtq+ del Qatar. Si tratta di azioni che hanno il potere di ispirare milioni di fan pronti a emulare ogni gesto dei loro campioni del cuore. Azioni apparentemente banali, ma capaci di lanciare messaggi di portata globale. Un potere da supereroe sottovalutato però da alcuni come il calciatore Alessandro Del Piero, il quale durante le feste di Capodanno a Dubai insieme alla moglie Sonia Amoruso si è fatto ritrarre mentre accarezzava un pinguino in cattività.
Un vero autogol per l'ex capitano della Juventus, ancora seguito da un gran numero di persone in tutto il mondo. Alla luce di ciò, qual è la reale portata di un gesto compiuto da un calciatore tra i più amati di sempre? E soprattutto come può influenzare il rapporto delle persone con gli animali selvatici? La comunità scientifica è concorde nel ritenere che il contatto con gli animali selvatici sia sempre dannosa, eppure moltissime persone continuano a cercare un contatto con la fauna selvatica, e per farlo sono disposti a sradicarli dal loro habitat naturali per portarli in cattività.
Gli scatti di Del Piero con i pinguini, infatti, sono stati realizzati allo Ski Dubai, una stazione sciistica al coperto, all'interno al Mall of the Emirates, uno dei più grandi centri commerciali del mondo. Qui, per il piacere dei turisti paganti è presente un’area dedicata ai pinguini dove le persone possono entrare per vederli da vicino e toccarli.
La foto pubblicata sui social ha raggiunto subito milioni di persone, con l’effetto di normalizzare un comportamento nocivo e un approccio sbagliato alla natura. Il messaggio involontariamente trasmesso dal calciatore è che sia normale disporre degli animali come oggetti di intrattenimento, quando la realtà è ben diversa.
Gli animali non sono oggetti, non esistono con lo scopo di intrattenere la nostra specie, e in quanto esseri senzienti dovrebbero essere liberi di vivere nei loro habitat. Se è vero che alcune specie si trovano in cattività per motivi legati alla loro conservazione, è il caso dei rinoceronti bianchi, a rischio estinzione a causa del bracconaggio.
Ben diversa è la situazione dei pinguini reali rinchiusi nel Centro commerciale di Dubai, la cui popolazione è a rischio minimo secondo l'Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (Iucn). La minaccia per questa specie, insomma, rischia di essere proprio la volontà dell'uomo di sfruttarla come attrazione turistica.
Accanto a messaggi scorretti, lanciati in maniera più o meno consapevole, ci sono tanti altri calciatori che hanno fatto della difesa del benessere animale la propria bandiera. È il caso della Feralpisalò la prima squadra italiana professionistica ad avere adottato ufficialmente un cane: il Setter Leo dopo l'affidamento avvenuto a luglio.
Ci sono poi i calciatori della squadra di serie D Lentigione che entrano in campo con i cani da far adottare, come Heidy e Luce, proprio per sensibilizzare le persone a recarsi nei rifugi e dare una vita lontana dalle gabbie. Azioni eclatanti, però, non sono per forza necessarie e questi gesti possono essere anche piccoli e discreti.
Lo dimostrano proprio le parole di uno dei più grandi calciatori del mondo, Pelé, che da poco ci ha lasciato. Il grande calciatore brasiliano in una delle sue ultime interviste prima della morte, avvenuta il 29 dicembre 2022, ha ricordato quanto l’amore di sua moglie Marcia Cibele Aoki e del loro compagno di vita Cacau lo abbiano aiutato a sopportare il lungo calvario dovuto alla malattia.
Nonostante la sua riservatezza, Pelè ha trasmesso a chi lo conosceva, e al grande pubblico che non ha mai smesso di seguirlo, l'amore nei confronti dei compagni a quattro zampe. Una eredità ben più duratura di qualche foto scattata a favore di social.