Era rimasta incastrata nella rete di un vecchio campetto abbandonato. Per fortuna qualcuno si è ritrovato a passare da quelle parti e, accortosi della situazione, ha subito chiamato i volontari che sono riusciti nel particolare salvataggio. È quanto accaduto a Corato a una cagnolina che si era avventurata tra le attrezzature di un impianto sportivo abbandonato.
A raccontare la vicenda è stato Carlo Leone dell’associazione Leal Lega Antivivisezionista: «Mi hanno telefonato perché c'era questa situazione – ha spiegato a Kodami – questa cagnolina era entrata in un campo di calcio abbandonato. Non sappiamo come si è andata ad ingarbugliare in questa rete. Sembra che fosse lì da un paio di giorni. Sono corso sul posto ma in un primo momento non mi sono avvicinato. Più si dimenava e più si tagliava con la rete. Ho così chiamato degli altri volontari perché da solo non sarei riuscito. Tra l’altro, per l’agitazione mordeva. L'abbiamo dunque sedata con l'aiuto del nostro veterinario».
Recuperata, così, una piccola tronchesina i volontari hanno dapprima fatto tranquillizzare l’animale e, dopo averlo immobilizzato, hanno cominciato a tagliare la rete completamente attorcigliata attorno al corpo. Dopo le prime resistenze anche la cagnolina ha capito che quelle persone erano lì per aiutarla e così, grazie al prezioso contributo del veterinario Graziano Barbieri, dell’educatore cinofilo Francesco Salerno e di Marilena, moglie di Carlo e volontaria dell’associazione, dopo un po’ di lavoro, si è riusciti nel non semplice salvataggio.
Per questa cagnolina, una meticcia di 3-4 anni, i volontari e il loro veterinario stanno provvedendo con tutte le cure del caso. A inizio della prossima settimana ci sarà un nuovo controllo per valutare le sue condizioni. In questo momento è stata collocata in una pensione a pagamento. Il rifugio gestito dai volontari della Leal di Corato è infatti pieno, a conferma di una situazione che comunque è molto complessa come in molti comuni del Sud Italia. Appena stara meglio sarà sterilizzata e a quel punto si valuterà se cercare per lei un'adozione o la si proverà con la reimmissione sul territorio. Un'ipotesi che comunque i volontari valuteranno, previo consulto con il loro educatore cinofilo, solo se la cagnolina si dimostrerà estremamente forastica e dunque di difficile collocazione in adozione.
Va fatta, in conclusione, una piccola riflessione su questo episodio. La cagnolina protagonista della vicenda è stata tutto sommato fortunata a trovare qualcuno che si preoccupasse di salvarla. La presenza di strutture, come questa di Corato, completamente abbandonate, che diventano ruderi stracolmi di rifiuti, dimostra ancora una volta come la mano dell'uomo possa fare grandi danni all'ambiente. A farne le spese può essere un cane come un animale selvatico che, in ogni caso, diventano vittime incolpevoli di chi crede di essere il padrone indiscusso di questa terra.