Era sola sulla statale 16, impaurita tra le auto che sfrecciavano, affamata e assetata. Una cagnolina è stata recuperata alle 13 di venerdì a Cerignola, in provincia di Foggia. La Polizia Locale ha dovuto bloccare il traffico, considerato che si trovava su una strada a scorrimento veloce. L’intervento dei vigili ha consentito i soccorsi da parte dei volontari del rifugio “Gli amici di Balto”, che hanno portato in sicurezza l’animale prima di verificarne lo stato di salute.
«Spaesata e spaventata, vagava sulla strada tra le macchine che le sfrecciavano a fianco – raccontano a Kodami i volontari – Al nostro arrivo il traffico era fermo, con una colonna di circa venti auto. Nel bel mezzo di questa colonna c'era lei che, correndo contromano, si destreggiava tra una corsia e l'altra, passando accanto ai mezzi e cercando di evitare le persone che tentavano di tranquillizzarla e fermarla. Guardandola negli occhi si poteva capire solo una cosa: l'agitazione e la paura non le avrebbero dato modo di fidarsi di nessuno, portandola a continuare quel gioco simile ad un flipper che l'avrebbe portata alla morte. Fortunatamente, dopo essersi rifugiata per qualche secondo sotto un camion, ha deciso di fare retrofront e di seguire il senso di marcia. A questo punto si è venuto a formare un muro di auto che lentamente l'ha scortata, proteggendola, fino all'arrivo di una corsia di decelerazione. L'arrivo della pattuglia dei vigili è stato provvidenziale. Gli agenti hanno bloccato il traffico della strada, anch'essa a scorrimento veloce, che si trovava all'uscita della statale. Così, dopo esser riuscita ad attraversare la strada, la cagnolina è corsa all'interno di un capannone in costruzione, rifugiandosi in un manufatto vuoto».
Una volta al riparo la cagnolina si sarebbe accasciata al suolo, probabilmente perché si era resa conto che era riuscita a venir fuori da quella situazione di grave pericolo: «Appena ci siamo avvicinati si è girata mostrandoci la pancia e, scodinzolando con dolcezza, si è lasciata avvicinare e accarezzare, emettendo dei leggeri guaiti – continuano a spiegarci – la cagnolina si presentava molto magra e con dei punti sull'addome lungo la linea alba. Era stata operata da qualche giorno. La presenza di collare e guinzaglio, oltre alla constatazione del fatto che qualche giorno fa era stata sottoposta ad un intervento, ci hanno fatto capire che non era stata abbandonata ma probabilmente era scappata. Purtroppo, però, la cagnolina era sprovvista di microchip».
Ciò che più ha meravigliato i ragazzi dell’associazione è stato dunque il fatto che la cagnolina sicuramente doveva essere passata per mani umane, pur apparendo in palese stato di denutrizione. Se da un lato la magrezza estrema faceva pensare a un lungo periodo di digiuno, il collare e il guinzaglio dimostravano inequivocabilmente il fatto che l’animale avesse già avuto una casa. Non solo: la cagnolina era stata sottoposta da poco a un intervento (apparentemente di sterilizzazione) e la cicatrice presentava ancora i punti di sutura, pur non essendoci un microchip. Chi aveva eseguito l’operazione aveva omesso di eseguire la normale procedura per l’iscrizione all’anagrafe canina che, ricordiamo, è obbligatoria per legge.
Per fortuna la solerzia dei volontari ha consentito in poche ore di rintracciare il pet mate della piccola, che la stava cercando disperato: «L'uomo ci ha spiegato che la cagnolina da una settimana stava molto male e mangiava a malapena – concludono – dagli esami era risultato un grave problema all'utero ed era stata operata d'urgenza. Il proprietario non sapeva spiegarsi su come avesse fatto ad allontanarsi dalla villa in campagna dove abita. Al momento Piccolina, questo è il suo nome, è tornata a casa tra le braccia della sua famiglia».
Per fortuna questa volta la storia si è conclusa bene e il merito va soprattutto ai volontari che, anche grazie alla forza dei social e alla loro pagina Facebook “Gli amici di Balto”, sono riusciti in poche ore a risalire alla famiglia della cagnolina. La presenza del microchip, però, sarebbe servita sia come deterrente per evitarne un eventuale abbandono che per agevolarne un immediato ritorno a casa in caso di mera scomparsa. Ecco perché, ancora una volta, ne ribadiamo l'importanza come strumento a tutela non solo dell'animale ma anche degli stessi pet mate.