Un’Apecar che trasportava una cagnolina legata con una corda al cassone del mezzo, affiancata dai suoi cuccioli. È successo ad Alcamo, in provincia di Trapani, nella giornata del 28 novembre 2023.
A denunciare l'episodio è Gaspare Camarda, presidente dell’associazione locale “Un'anima mille zampe” che ha incrociato per le strade del paese il veicolo che trasportava la mamma con i suoi cuccioli, e ha tentato invano di interloquire conducente, presunto pet mate degli animali, per spiegargli che doveva liberare la cagnolina dalla corda a cui era legata.
Il conducente però non ha risposto e si è allontanato con il veicolo. L'indomani, il volontario, che aveva nel frattempo annotato il numero di targa, ha sporto denuncia presso la Caserma dei Carabinieri di Alcamo, chiedendo accertamenti sulle condizioni dei cani oggetto della segnalazione.
Ancora oggi, infatti, i cani vengono legati con corde, o peggio ancora con catene, e trasportati su veicoli, senza alcuna protezione, come è accaduto in questo caso di Alcamo. I rischi di una tale detenzione sono tanti, pericolosi e alcuni potenzialmente mortali: durante una frenata brusca l'animale potrebbe essere scaraventato fuori dal mezzo, rischiando la vita. La corda fatiscente, potrebbe essere troppo stretta o impigliarsi in altri oggetti, rischiando di far morire l'animale.
Inoltre, il volontario che ha assistito al passaggio dell'Apecar su cui viaggiavano gli animali, ha chiarato che: «La cagnolina e i cuccioli versavano in uno stato di abbandono, ai limiti del maltrattamento in condizioni fatiscenti».
Il presidente dell’associazione Stop Animal Crimes, Antonio Colonna, raggiunto da Kodami, ha dichiarato: «Purtroppo in Sicilia ci stiamo occupando di diversi casi di maltrattamento nei confronti degli animali e questo non è sicuramente un buon segnale. I controlli degli organi di Polizia Locale e anche delle Asl dovrebbero essere più frequenti e più efficaci».
Per i volontari, purtroppo, questo non rappresenta infatti il primo caso di maltrattamento animale ad Alcamo. Nei mesi precedenti, in una situazione diversa ma analoga ed altrettanto allarmante, gli attivisti erano intervenuti segnalando agli organi preposti la situazione di due cani che erano costretti a vivere reclusi su un balconcino di una palazzina.
«Già le pene previste per questo tipo di reato sono pessime, poiché spesso si tramutano in un semplice pagamento pecuniario. Se poi dopo le nostre segnalazioni, i controlli non riescono a fare emergere le problematiche, i soggetti che perpetrano maltrattamenti potrebbero anche essere incoraggiati a continuare, sapendo di poter contare su un effetto deterrente punitivo pari a zero», dichiarano i volontari.
Un recente caso di maltrattamento e uccisione di animali, si era verificato sempre in Sicilia ma più precisamente a Partinico, dove un uomo dopo aver sparato a un gatto, lo aveva lasciato uccidere dai suoi cani, filmando l'orrore e caricandolo sul social Tik Tok.
«In quel caso siamo intervenuti presentando una querela, accompagnata da un’istanza indirizzata alla questura per il sequestro degli animali e soprattutto per il ritiro del porto d’armi, dato che il soggetto non è idoneo a detenerlo e potrebbe continuare ad utilizzarlo per fare male ad altri animali e perché no, anche a persone», conclude Colonna.
La triste ripetizione di simili episodi sollecita una riflessione profonda sulla necessità di adottare misure più efficaci per prevenire atti di crudeltà verso gli animali e per punire in modo opportuno quelli che vengono posti in essere.
«In merito ai fatti chiediamo l'immediato sequestro del mezzo e degli animali che saranno portati presso una struttura idonea per i controlli di routine – hanno dichiarato i volontari dell’associazione “Un anima mille zampe” riguardo alla cagnolina legata sull’Apecar – Ci spiace notare come fatti del genere denotano come gli animali siano, ancora oggi, considerati da taluni oggetti e risultano spesso vittime della cattiveria di soggetti incuranti anche di se stessi».
I volontari invitano chiunque avesse informazioni o dettagli che potrebbero essere utili alle indagini per la cagnolina sull’Apecar ad Alcamo, a rivolgersi immediatamente ai Carabinieri della stazione più vicina.