I rallentamenti sulla metro di Milano non sono affatto eventi eccezionali. Ma questa volta ad essere insolito è stato il motivo. Infatti, i passeggeri che si trovavano a viaggiare sulla linea gialla, tra Maciachini e Sondrio, sono dovuti scendere perché il treno si era dovuto fermare in emergenza.
Sull’App e poi all’altoparlante gli utenti sono stati avvertiti che «un cane è entrato in galleria» e per non investirlo si è dovuti procedere con la sospensione della circolazione.
Chissà quanto sono stati lunghi per Linda, questo il nome dell’animale rimasto incastrato sotto il carrello del treno, quei 40 minuti che sono serviti per salvarla. Ma, fortunatamente, il personale di vigilanza di Atm è riuscito ad avvicinarla, anche se molto spaventata, e a liberarla.
Linda era scappata al dog sitter e si era infilata nella galleria della linea gialla tra le fermate di Maciachini e Zara. Non solo. Era rimasta intrappolata sotto al treno per la paura. Una volta salvata gli operatori della Polmetro, grazie al microchip, sono riusciti a risalire ai pet mate e a riportare Linda a casa dalla sua famiglia.
Proprio la stessa cosa era appena successa, lo scorso 3 maggio, nella metro di Roma, sui binari della metro A. Un cane sfuggito alla sua padrona è sceso sulle rotaie nella stazione Vittorio Emanuele, entrando poi nella galleria della metropolitana verso la stazione Manzoni. Fortunatamente anche in questo caso, dopo l’allarme dato, è stato possibile fermare il treno in stazione, e salvare l’animale. Gli operatori della security sono scesi sui binari per prendere la bestiola terrorizzata e l’hanno messa in salvo.
Può succedere, come nei casi raccontati, che il cane riesca a scappare. Quando avviene però bisogna sapere, e un pet mate responsabile lo sa, che l’umano di riferimento o il detentore dell’animale in quel momento, è sempre responsabile per i danni o per le lesioni che lo stesso dovesse causare.
La norma di riferimento è l’art. 2052 del codice civile, che dice: che «chi ha un animale o per il tempo in cui lo ha in uso, è responsabile dei danni cagionati dall'animale, sia che fosse sotto la sua custodia, sia che fosse smarrito o fuggito, salvo che provi il caso fortuito».
E non è finita, perché se il cane aggredisce una persona provocandole delle lesioni, questo può anche integrare delle responsabilità penali per il suo umano (o utilizzatore/custode). In questo caso si configura la fattispecie di lesioni colpose prevista all’art. 590 del codice penale.
Non c’è responsabilità civile solo quando si riesce a dimostrare che il danno è stato causato dall’animale per un caso fortuito. Che nella pratica, significa a causa di un evento esterno, imprevedibile ed inevitabile, compreso un comportamento imprudente della vittima.