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19 Febbraio 2024
13:52

Cagnolina imbavagliata, legata e avvelenata trovata in provincia di Napoli: salva per miracolo l’Husky Kira

Rapita, legata e imbavagliata. È stata trovata in queste condizioni Kira, l'Husky di tre anni sparita dalla sua casa in provincia di Caserta il 14 febbraio e ritrovata in provincia di Napoli.

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Kira

Rapita, legata e imbavagliata. È stata trovata in queste condizioni Kira, l'Husky sparita il 14 febbraio da Caserta e recuperata in provincia di Napoli. Il suo corpo porta i segni delle sevizie subite, mentre la sua famiglia il malessere di un incubo inspiegabile.

«Sono quattro notti che non dormo – dice a Kodami il pet mate di Kira, Ciro Signorelli – Sentiamo molto forte la vicinanza delle persone e degli animalisti, ma adesso chiediamo che si spengano i riflettori su questa vicenda. La nostra famiglia ha bisogno di ricominciare e chiudere questo capitolo».

Signorelli aveva pubblicato su diversi gruppi e pagine social l'appello per la sua Husky, sparita dalla sua abitazione nella provincia di Caserta. La comunità animalista si era impegnata attivamente nella ricerca fino all'epilogo: Kira è stata ritrovata, ma c'è poco da esultare. La cagnolona di 3 anni è stata trovata legata a un palo e sul suo corpo ci sono ferite compatibili con vere e proprie torture: bavaglio per tenere chiuso il muso e anche segni di avvelenamento.

Sarebbe morta così se non fosse stata trovata e portata in clinica. È rimasta tra la vita e la morte fino a ieri. Oggi Signorelli ha fatto sapere che sta meglio, ogni giorno migliora un po' di più.

Quella che si è scatenata su Kira è una violenza ancora peggiore di quelle che siamo abituati a sentire perché inspiegabile. Nessun atto di crudeltà nei confronti di un essere vivente trova giustificazione, tuttavia ci sono casi in cui il fine ultimo della violenza sembra solo quello di arrecare più dolore possibile. Ed è in questa casistica che ricade la vicenda di Kira.

Spesso, i cani di razza come lei vengono rapiti dalle abitazione per poi essere rivenduti in maniera illecita. In questo caso però è avvenuto qualcosa di diverso, la cui dinamica forse non verrà mai davvero chiarita.

Di certo c'è solo lo sconforto delle tantissime persone che in queste ore hanno empatizzato con Kira e con la sua famiglia. Tornano alla mente i casi di Leone, il gattino morto dopo essere stato scuoiato vivo ad Angri, e poi di Aron, morto dopo essere stato bruciato vivo a Palermo. Una spirale di crudeltà che non verrà mai punita a causa di leggi troppo blande e di una giustizia troppe volte restia a perseguire reati contro gli animali.

In teoria, infatti, reati come l'uccisione e il maltrattamento di animali sarebbero anche puniti con la reclusione, che può arrivare sino ai due anni. Nella pratica, però, la presenza di taluni istituti impedisce quasi sempre l'effettivo accesso dei condannati negli istituti di pena. Talvolta il reato viene persino cancellato, come se non fosse mai stato commesso. Lo aveva spiegato a Kodami l'avvocato Salvatore Cappai: «Nel nostro ordinamento ci sono istituiti come la messa alla prova o la sospensione condizionale della pena, i quali fanno sì che per reati come quelli sopra richiamati, per cui è prevista una pena massima di due anni di reclusione, come l'uccisione crudele e non necessaria di animali, sia possibile evitare l'ingresso in un istituto penitenziario o persino veder cancellato l'illecito commesso».

Giornalista per formazione e attivista per indole. Lavoro da sempre nella comunicazione digitale con incursioni nel mondo della carta stampata, dove mi sono occupata regolarmente di salute ambientale e innovazione. Leggo molto, possibilmente all’aria aperta, e appena posso mi cimento in percorsi di trekking nella natura. Nella filosofia di Kodami ho ritrovato i miei valori e un approccio consapevole ma agile ai problemi del mondo.
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