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2 Dicembre 2022
12:55

Cacciatori di frodo con richiami elettromagnetici in provincia di Caserta, il WWF: «Sanzioni irrisorie»

A Mondragone, in provincia di Caserta, sono stati sorpresi 6 cacciatori di frodo dalle guardie venatorie volontarie del WWF in un'operazione che ha permesso di sequestrare i fucili, i richiami elettromagnetici che utilizzavano e diverse specie di uccelli protetti che avevano abbattuto.

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«Questa operazione conferma ancora una volta come l’apertura dell’attività venatoria coincida con un sensibile aumento dei crimini contro gli animali selvatici e come questi reati vedano coinvolti, nella maggior parte dei casi, cacciatori muniti di regolare licenza». Così in un comunicato i volontari del WWF commentano un'operazione antibracconaggio effettuata a Mondragone, in provincia di Caserta, dove 6 persone sono state sorprese ad abbattere numerosi esemplari di uccelli appartenenti a specie protette utilizzando richiami elettromagnetici vietati.

Così le loro penne hanno perso colore e sul cofano dell'auto della guardia venatoria giacciono ormai inermi gli uccelli sequestrati ai bracconieri: degli zigoli gialli, alcune ballerine bianche e pispole. Uccelli protetti che non è possibile cacciare, ma ciò nonostante abbattuti da cacciatori provvisti di licenza che, proprio per questo, avrebbero dovuto essere perfettamente al corrente delle norme vigenti in materia.

Normalmente li avremmo visti in cespugli ai margini dei boschi, piccoli uccellini dal becco corto che sono soliti mangiare semi nascosti nel terreno. Avrebbero zompettato vispi davanti ai nostri occhi con il loro piumaggio giallo citrino con macchie brunastre sparse qua e là. Invece quegli zigoli gialli cacciati di frodo, insieme a tutti gli altri uccelli, ora sono sdraiati senza vita davanti agli occhi delle guardie venatorie volontarie del WWF Italia che hanno portato a termine l'operazione insieme ai volontari dell'Ente Nazionale Protezione Animali (ENPA) di Salerno e ai Carabinieri Forestali Sezione Operativa Antibracconaggio e Reati in Danno agli Animali (SOARDA).

Perché sono vietati i richiami elettroacustici

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Il comunicato del WWF informa anche di un aggravante che conferma definitivamente le intenzioni dei sei trasgressori: «I cacciatori di frodo sono stati sorpresi mentre utilizzavano richiami elettroacustici riproducenti anche il verso di uccelli protetti, a conferma della chiara volontà di abbattere le specie protette».

Indipendentemente dal fatto che siano protetti o meno, utilizzare richiami acustici a funzionamento elettromagnetico per riprodurre i canti degli uccelli e cacciarli è severamente vietato dalla Legge. Questi strumenti, rispetto ad alcuni anni fa, sono utilizzati sempre di più dai cacciatori e, soprattutto, sono diventati estremamente sofisticati e facili da occultare. Inoltre, a rendere ancor più facile nascondere l'attività illecita c'è la possibilità di utilizzare semplici file mp3 dei canti memorizzati negli smartphone.

Fra i richiami elettroacustici più utilizzati dai cacciatori di frodo ci sono spesso sia quelli per migratori come turdidi e fringillidi, sia per anatre selvatiche nelle zone umide. In entrambi i casi i bracconieri si appostano nascosti nella vegetazione, mimetizzandosi con particolari divise per non essere visti, atteggiamento anche questo contrario alle norme vigenti che specificano espressamente che dovrebbero essere sempre segnalati da giubbotti catarifrangenti. Una volta pronti utilizzano un telecomando a distanza per attivare il richiamo e attirare gli animali, a volte addirittura utilizzando particolari megafoni per amplificare il suono. 

Attirare gli animali con questa tecnica è estremamente facile e il volume di animali abbattuti in questa maniera aumenta esponenzialmente. Sono strumenti talmente efficaci che da quando sono stati utilizzati massicciamente dai cacciatori le popolazioni di uccelli, cacciabili e non, sono diminuite drasticamente.

Cosa accadrà ai cacciatori di frodo che utilizzano richiami elettroacustici

I volontari del WWF ci informano che proprio come previsto dalla Legge il personale intervenuto ha sequestrato 6 fucili, diverse munizioni e i richiami elettroacustici vietati, nonché tutti gli animali selvatici abbattuti. I cacciatori di frodo, invece, sono stati consegnati all’Autorità Giudiziaria competente. Oltre alla sanzione pecuniaria, che per specie protette di questo tipo possono arrivare massimo a 3.000 euro, la Legge non prevede espressamente la confisca del fucile, ma solo del richiamo, pene sicuramente poco incisive che non svolgono assolutamente la funzione di deterrente.

Come il WWF stesso sottolinea l'intero sistema di vendita dei richiami e sanzioni relative al loro utilizzo è estremamente ambiguo: «Nonostante l’utilizzo di questi sistemi per fini venatori sia vietato, in quanto permettono di sparare a facili bersagli a distanza ravvicinata, la loro vendita è consentita anche nelle armerie e le sanzioni previste per i numerosi cacciatori che ne fanno uso sono irrisorie». L'ipocrisia, però, non finisce qui e osservando le inserzioni pubblicitarie che sponsorizzano la vendita di questi prodotti online è possibile notare spesso una didascalia che riporta: «Non utilizzabili per la caccia», quasi come se i bracconieri normalmente spendessero centinaia di euro per un apparecchio che riproduce il richiamo degli uccelli fatto appositamente per essere nascosto in natura per utilizzarlo invece per fini di studio.

Insomma, l'intero sistema sul quale si regge questo tipo di attività si fonda su falsità e dissimulazione ed è urgentemente richiesta una immediata revisione delle norme che la regolano, come specifica anche il WWF: «E’ necessario che il mondo venatorio cambi rotta e, riconoscendo una propria diretta responsabilità, isoli chi continua a violare la legge e promuova modifiche legislative volte non ad ottenere concessioni ma fornire allo Stato, in particolare alle forze dell’ordine e alla Magistratura, strumenti più efficaci sia in termini di prevenzione che di repressione».

Per adesso uno dei pochi scudi in difesa degli animali lo offre proprio il WWF Italia con il progetto Life Successful Wildlife Crime Prosecution in Europe (SWiPE), finanziato dal programma europeo LIFE. I volontari stanno già operando per rafforzare il contrasto ai crimini contro la natura tramite la collaborazione diretta con magistrati, rappresentanti delle forze dell’ordine, guardie giurate venatorie e tutti coloro che hanno un ruolo attivo nelle azioni di investigazione e persecuzione di questi crimini contro la natura, anche se la strada per una revisione totale del sistema venatorio è tutta in salita.

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