Stava facendo una caccia al cinghiale quando l’ungulato che voleva uccidere lo ha caricato. E da aggressore è diventato lui la vittima, tanto da morire per le ferite avute. È quanto avvenuto nei boschi al confine tra i Comuni di Piancastagnaio e Castell’Azzara, tra le Province di Siena e Grosseto.
Il colpo ricevuto Giulio Burattini, di 36 anni, gli ha reciso l’arteria femorale. Erano le 12.35 di giovedì scorso quando i sanitari del 118 sono arrivati sul posto per cercare di rianimarlo, ma tutto è stato vano, persino l’arrivo in massa di eliambulanza, della Misericordia di Piancastagnaio, dei Vigili del fuoco, dei Carabinieri. Il fatto ha devastato il piccolo borgo di Castell’Azzara, dove l’uomo viveva, e dove era apprezzato dall’intera comunità. A testimoniarlo, la gran folla che ha partecipato ai suoi funerali.
All'inizio di questa stagione di caccia, un fatto simile era avvenuto ad Alessandria, I cani avevano portato i cinghiali nell’area dove erano appostati i cacciatori. Lazzaro Valle, di 74 anni, aveva sparato contro l’animale e lo aveva ferito. Ma invece di fuggire il cinghiale ha caricato l'uomo scaraventandolo a terra e lacerandogli con le zanne l'arteria femorale. I soccorritori hanno cercato di limitare le perdite di sangue usando la cintura dei pantaloni. Ma la ferita è risultata così grande che non è stato possibile contenerla in quel modo. Nonostante il sostegno dei medici che hanno fatto di tutto per aiutarlo, Valle morì nell'ospedale della città.
Questo mese, sempre in Toscana, a perdere la vita per una battuta di caccia è stato invece il giovane campione del mondo juniores di Skeet, il diciannovenne Cristian Ghilli. Dal suo fucile un colpo è partito accidentalmente e lo ha ucciso. Secondo il dossier 2020-2021 dell’Associazione Vittime della caccia sono stati 62 i cacciatori che persero la vita. Morti che, gli stessi attivisti, definiscono un «bollettino di guerra».