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6 Luglio 2021
16:59

Iniziata la raccolta firme per il referendum per abolire la caccia

Per il referendum ci vorranno 500 mila firme entro settembre: la raccolta è partita negli uffici elettorali dei comuni d'Italia e nei banchetti per le strade delle città. Il referendum mira ad eliminare completamente la caccia da nostro Paese. In Campidoglio a Roma la presentazione ufficiale delle attività.

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Giornalista
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Il manifesto del comitato a favore del referendum abrogativo

È legittimo immaginare un mondo senza caccia? Ma, soprattutto, è legittimo immaginare nel 2021 un mondo dove la caccia esista ancora? Abbiamo ancora bisogno di mangiare cacciagione? L’uomo e la selvaggina si affrontano armi alla pari? Sono necessarie le stagioni venatorie? Ha ancora senso il rito della cacciagione da portare a casa? Ci si può definire amanti della natura perché usciamo la mattina all’alba con un fucile alla ricerca di animali liberi a cui sparare? La caccia non ha più alcuna ragione di essere. Almeno per il Comitato Si, aboliamo la caccia che, nella Sala della Protomoteca in Campidoglio a Roma, ha annunciato l’inizio della raccolta delle 500 mila firme necessarie per portare i cittadini italiani ad esprimersi attraverso un referendum per l’abolizione di questa pratica. «La caccia è un’attività violenta, cruenta, sanguinaria» è quanto si legge già nella presentazione dell’evento.

Una battagli etica in difesa degli animali ma anche degli umani

Una battaglia etica che coinvolge animalismo ed ambientalismo. Che non si limita al rifiuto dell’atto violento e sanguinario, ma che si allarga anche all'inquinamento, le economie pubbliche e i diritti dei cittadini, oltre che degli animali. «La caccia provoca ingenti danni ambientali per i milioni di pallini di piombo e cartucce che vengono abbandonate sul terreno dai cacciatori ed inquinano campagne e falde acquifere – continua il manifesto del Comitato –  è responsabile di uno sperpero di decine di milioni di euro di denaro pubblico per il ripopolamento degli animali selvatici; alla fine della stagione di caccia, nel mese di febbraio si verifica un ingente abbandono di cani utilizzati dai cacciatori, come registrato dalle Regioni; le stesse federazioni sportive di tiro (al volo, carabina, pistola, arco, balestra) rifiutano la presenza e la partecipazione di cacciatori o anche di persone che abbiano ucciso un solo animale».

Il referendum, per farlo ci vogliono 500 mila firme in tre mesi

Il referendum proposto al Comitato “Si aboliamo la caccia” vuole abrogare alcuni articoli della legge 157/92, “Norme per la protezione della fauna selvatica omeoterma e per il prelievo venatorio”, che permetteranno, se il referendum avrà successo, di vietare la caccia su tutto il territorio nazionale. Al testo hanno lavorato di esperti costituzionalisti, avvocati, universitari con l’obiettivo di farne un testo considerato legittimo dalle Commissioni delle Istituzioni che dovranno esprimersi nel corso dell’iter procedurale previsto. «Il nostro obiettivo è quello di abolire definitivamente la caccia e non accettare restrizioni che continuerebbero a legalizzare questa brutale pratica».

Le vittime della caccia: non solo gli animali

Il testo è stato accuratamente studiato per ottenere concretamente l’obiettivo di cancellare la pratica completamente questa pratica. «Vorrei ricordare – commenta Paolo Bernini, Presidente DPA Onlus Associazione Difesa Protezione Animali presente in Campidoglio alla presentazione – che tantissime vittime sono animali, ma ci sono anche vittime umane. Molte figlie e figli dei padri che vanno a caccia non vorrebbero che ci andassero. Noi stiamo offrendo uno strumento a tutti». Della stessa posizione anche Pier Paolo Cirillo, vicepresidente del Comitato: «Soltanto nel 2019 ci sono stati 29 morti e 65 feriti – dice – e molti erano bambini. Inoltre i cacciatori sono liberi di entrare nelle proprietà private per inseguire gli animali.Un’assurdità».

La caccia in Italia: ancora 400 mila cacciatori, ma l’86% degli italiani dice no

«I cacciatori in Italia, secondo i dati Eurispes, sono circa 400 mila – continua Cirillo – diminuiscono circa dell’8% ogni anno e questo perché non c’è ricambio generazionale. I cacciatori sono infatti in media persone piuttosto anziane ancora legate a tradizioni ataviche. Ma i sondaggi ci parlano di una fetta molto vasta di popolazione che dice no alla caccia». L’ultimo sondaggio che l’organizzazione internazionale HSI/Europe ha commissionato a Savanta ComRes, con 2.168 adulti intervistati in Italia, va in questa direzione: l'86% degli intervistati si oppone alla caccia al trofeo di tutti gli animali selvatici.

Per aderire alla raccolta-firme

Tecnicamente ci sono tre mesi, da luglio a settembre, per raccogliere le 500 mila firme necessarie per il referendum. Per aderire alla raccolta-firme ci si potrà recare presso gli uffici elettorali dei comuni per firmare i moduli oppure conoscere i luoghi di raccolta-firme in tutte le città d’Italia attraverso la pagina Facebook del comitato  ComitatoSiAboliamolaCaccia oppure attraverso la app che si può scaricare direttamente dal sito web  Referendum si. Aboliamo la caccia che permette anche di scaricare tutti i materiali informativi per farsi promotori dell’iniziativa. «Andare a firmare negli uffici elettorali del comune di appartenenza è sicuramente il metodo più efficace e diretto – conclude Cirillo-  anche perché la raccolta di firme dai tavoli è invece più farraginosa. Ma ovviamente va bene tutto, l’importante è soprattutto che le persone vengano a sapere di quest’opportunità. Ma ancora le tv, sotto questo punto di vista, non ci stanno aiutando molto».

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Maria Grazia Filippi
Giornalista
Scrivo da sempre, ma scrivere di animali e del loro mondo è la cosa più bella. Sono laureata in lettere, giornalista professionista e fondatrice del progetto La scimmia Viaggiante dedicato a tutti gli animali che vogliamo incontrare e conoscere nei luoghi dove vivono, liberi.
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