Per non farsi notare mentre catturava gli animali li uccideva con una potente scossa elettrica. Un’alternativa al fucile, per fare in modo che la sua attività illegale potesse passare inosservata. Ma i carabinieri forestali di Bagni di Lucca se ne sono accorti e l’hanno scovato e denunciato.
Protagonista di questa storia è un bracconiere che, nelle campagne intorno a Vitiana (nel Comune di Coreglia Antelminelli), ai margini del bosco, aveva avviato una vera e propria attività di caccia illegale. L’uomo usava gabbie a scatto, di cui una di notevoli dimensioni per catturare gli animali di grossa taglia. Con mais, pasta, pane e frutta li invogliava a entrare nelle trappole e, una volta catturati, per cercare di non attrarre l’attenzione, li uccideva con le scosse.
I forestali hanno disattivato tutte le trappole, le hanno sigillate e sequestrate, così come è stato fatto per le esche che usava. Sulla sua testa pendono diversi reati: tentato furto venatorio (perché non aveva la licenza), caccia con mezzi vietati e foraggiamento di fauna selvatica.
«Pratiche di caccia con metodi e strumenti contrari alla legge, cattura di specie protette, caccia in periodi o orari non consentiti o in aree di particolare pregio ambientale sono purtroppo molto diffuse – spiegano i carabinieri forestali di Lucca – Il bracconaggio in Italia è legato a radici socio-culturali che in molti casi sono ancora difficili da scardinare».