È prevista all’alba del 14 agosto prossimo a Guasila, nel sud della Sardegna, la cosiddetta “caccia alla giovenca”, manifestazione organizzata nell’ambito della festa patronale che ricorda la corsa dei tori spagnola: una mucca viene liberata per le campagne del paese e rincorsa sino a quando non viene catturata da uomini a cavallo. Poi la “sfilata” a bordo di un carro per la benedizione.
La “caccia alla giovenca”, organizzata dal Comitato Santa Maria Guasila, è una delle tante manifestazioni ormai estremamente datate che viene portata avanti chiamando in causa la tradizione, senza minimamente tenere conto del benessere degli animali, che vengono sfruttati per il solo intrattenimento. E sull’appuntamento del 2023 ha deciso di intervenire l’Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa), che ha inviato un’istanza al sindaco della cittadina, Paola Casula, per chiedere l’annullamento dell’evento.
Sui social e online intanto foto e video della manifestazione mostrano come la giovenca venga inseguita da uomini a cavallo, accerchiata e presa al laccio per le corna, caricata su un carro trainato da buoi e poi “ornata” con una collana e limoni conficcati sulle punte delle corna, con uno specchietto sulla fronte. Viene quindi portata in paese dove un sacerdote impartisce una benedizione sul sagrato della Chiesa della Beata Vergine Assunta.
«La sensibilità per il rispetto degli animali, tutelati anche a livello costituzionale (art. 9), è in crescente aumento, comportando una partecipazione attiva della popolazione nelle decisioni istituzionali – si legge nella lettera inviata dall’Oipa al sindaco – Pertanto, premesso che Oipa Italia è totalmente contraria all'utilizzo, in qualsiasi forma di qualsiasi animale (da reddito o meno), con la presente chiediamo d’intervenire affinché l'eventuale programmazione della festa possa essere adeguata alla sensibilità dominante annullando l’evento che vede la giovenca come una mera res tra la folla urlante in un ambiente con temperature elevate, in violazione delle fondamentali regole della scienza veterinaria sul benessere animale».
L’associazione ha già annunciato che nel caso in cui la manifestazione si tenesse ugualmente e vi fossero prove di maltrattamenti ai danni del bovino, è pronta a procedere per vie legali. La speranza è che, come accaduto in passato in altre situazioni (come a Cassiano, dove il palio delle rane è andato in scena senza rane vive), la denuncia possa spingere gli organizzatori a fare un passo indietro e a propendere per una manifestazione che tenga conto del benessere animale.