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3 Ottobre 2022
12:21

Caccia al piccione in città: la surreale decisione del Sindaco di un Comune piemontese

Via libera alla caccia al piccione in città, tra le case e vicino ad una residenza per anziani. Il Comune di Villanova Monferrato, in provincia di Alessandria, ha invitato la popolazione a «non allarmarsi per il rumore degli spari» all'interno dell'abitato. Le associazioni insorgono.

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piccione

Via libera alla caccia al piccione in città, tra le case e vicino ad una residenza per anziani. Il Comune di Villanova Monferrato, in provincia di Alessandria, ha comunicato sulla sua pagina Facebook «l'abbattimento controllato» dei piccioni, invitando la popolazione a «non allarmarsi per il rumore degli spari».

Sembra una notizia fake del Comune di Bugliano, eppure è successo davvero. Un annuncio che ha lasciato basiti cittadini e numerose associazioni animaliste che attraverso il tam tam sui social hanno scoperto dell'appuntamento venatorio nella piccola comunità.

L'appuntamento per la battuta di caccia al piccione era previsto per venerdì 30 settembre, tra via Vignazze e via Molino Costa, fra le campagne e le case dai tetti spioventi, non lontano da una casa di riposo per anziani.

Anche se l'azione è giustificata dal Comune «per motivi sanitari», subito è arrivata sulla pagina una grande quantità di commenti contrari sia per motivi di sicurezza pubblica, sia per salvaguardare la vita e il benessere degli animali. «Spero sia uno scherzo di cattivo gusto – ha commentato un'utente – Noi li portiamo alla Lipu per salvarli e qui fate una strage?».

La pioggia battente, tuttavia, ha impedito ai cacciatori di incontrarsi. L'imprevisto non ha però fermato l'indignazione che dal virtuale è passata al reale, tra cui esponenti di Oipa e di Europa Verde Asti che hanno annunciato azioni contro l'amministrazione cittadina.

Contattati da Kodami, i dipendenti comunali hanno detto di non sapere nulla dell'iniziativa, rimandando la responsabilità al sindaco Fabrizio Bremide e alla sua segreteria: «È con il Sindaco che dovete parlare, noi non ne sappiamo nulla». Alla richiesta di metterci in contatto però arriva il diniego: «Non è sempre in sede. Gli passeremo la vostra richiesta».

Nel frattempo sulla pagina Facebook di Villanova il Primo cittadino ha limitato la possibilità di commentare e aggiunto un messaggio: «A tutti quelli che chiedono se è possibile: sì, a termini di legge. A tutti quelli che offendono in questo o altri post invito a riflettere (anche se difficile) prima di scrivere e mantenere un minino (minimo) di educazione».

Il Sindaco aggiunge anche: «Se poi qualcuno ha una soluzione al problema sanitario dei piccioni o se ne vuole portare a casa è ben accetto. Ovviamente non è mia intenzione dare adito ad ulteriore polemica e rispondere a nessuno dopo questo post».

Sulla legalità della battuta di caccia al piccione l'Oipa ha fatto sapere che procederà con un accesso agli atti per valutare di procedere nelle opportune sedi legali. «Sparare nei pressi di un centro urbano è vietato dalla legge n. 157/1992 – ha fatto notare Alessandro Piacenza, responsabile Fauna selvatica dell’associazione – e, nonostante il Comune affermi di volere il tiro al piccione “nella campagna presso via Vignazze e via Molino Costa”, mappa alla mano si nota che si tratta di una zona adiacente all’area abitata di Villanova».

Tuttavia è vietato esercitare la caccia a una distanza di 100 metri da case, fabbriche, edifici adibiti a posto di lavoro; è vietato sparare in direzione degli stessi da distanza inferiore di 150 metri; è vietato esercitare la caccia a una distanza di 50 metri dalle strade (comprese quelle comunali non asfaltate) e dalle ferrovie; è vietato sparare in direzione di esse da distanza inferiore a 150 metri.

«Da sottolineare – ha continuato l'Oipa – che la Corte di Cassazione ha stabilito che il piccione nei centri abitati va assimilato agli animali selvatici, godendo quindi della tutela legale prevista dalla legge nazionale per la protezione della fauna selvatica omeoterma e per il prelievo venatorio».

Anche gli attivisti di Europa Verde Asti hanno comunicato di avere inviato mail di proteste al sindaco, in un'azione congiunta con gran parte della cittadinanza, come confermano a Kodami i dipendenti comunali: «Riceviamo decine di telefonate, siamo stremati». Un pressing che durerà fino a quando il pericolo per gli animali non sarà terminato.

Giornalista per formazione e attivista per indole. Lavoro da sempre nella comunicazione digitale con incursioni nel mondo della carta stampata, dove mi sono occupata regolarmente di salute ambientale e innovazione. Leggo molto, possibilmente all’aria aperta, e appena posso mi cimento in percorsi di trekking nella natura. Nella filosofia di Kodami ho ritrovato i miei valori e un approccio consapevole ma agile ai problemi del mondo.
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