La caccia al cinghiale è stata sospesa nelle aree in cui si trovano i figli dell'orsa Amarena. La richiesta inviata dal Parco nazionale d'Abruzzo Lazio e Molise al fine di salvaguardare l'incolumità dei giovani orfani è stata accolta dalla Regione Abruzzo.
Si tratta di una misura di mitigazione dei rischi sui due giovani esemplari fino al periodo dell’ibernazione, cioè fino a quando le rigide temperature invernali ne limiteranno gli spostamenti.
«Facendo seguito alla richiesta del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise di assicurare le migliori condizioni di tranquillità e tutela della coppia di giovani orsi marsicani orfani della femmina Amarena, dopo aver incontrato il mondo venatorio, che ringraziamo per la sensibilità mostrata, si è convenuto di sospendere la caccia al cinghiale fino al 30 novembre prossimo». Lo hanno dichiarato il vicepresidente della Giunta regionale abruzzese e assessore all'Agricoltura, Emanuele Imprudente, e il presidente del Pnalm Giovanni Cannata.
Sono state individuate aree circoscritte ricomprese nel territorio dei Comuni di Pescina, Gioia dei Marsi e Lecce dei Marsi, in provincia dell'Aquila. L'attività venatoria però non è stata annullata, contestualmente alla sospensione è stato preso «l’impegno ad attivarsi immediatamente per il recupero dei giorni di sospensione nel mese di gennaio».
La caccia al cinghiale quindi si farà, ma quando gli orsi di Amarena dovrebbero essere già in ibernazione, così da ridurre il rischio di incidenti. Gli orsi si preparano ad andare in letargo all'inizio di novembre accumulando peso e cercando un riparo, come una tana o una grotta, dove restano per diversi mesi, a seconda di fattori come le condizioni climatiche e delle risorse disponibili. Ad esempio, gli orsi del Parco d'Abruzzo escono dall’ibernazione prima rispetto a quelli del Trentino, poiché le temperature sono mediamente più alte che sulle Alpi.
In questa fase l'orso diminuisce i movimenti e tutte le attività motorie, rallentando di conseguenza il metabolismo e abbassando la temperatura corporea fino a 4°C, di qui il nome "ibernazione". Non si tratta di un sonno profondo e ininterrotto, ma comporta una significativa riduzione delle attività. Quindi, anche se da gennaio in poi il rischio per i giovani orsi di imbattersi nelle doppiette dei cacciatori diminuisce sensibilmente, non è pari allo zero. Ad esempio, Juan Carrito, figlio della prima cucciolata di Amarena, era stato avvistato sulle piste da sci di Roccaraso già ai primi di febbraio.
I rischi sono più alti considerando che questo sarebbe dovuto essere l'ultimo fondamentale inverno dei giovani orsi con la madre. Amarena avrebbe dovuto insegnare loro come sfuggire ai pericoli e come trovare un riparo dal freddo, questo però non è più possibile, proprio a causa di un colpo di fucile.
Kodami ha ricostruito la vicenda della morte di Amarena e il destino dei suoi cuccioli recandosi proprio in Abruzzo. Durante il viaggio abbiamo trovato persone intimorite dalla sua presenza e altri che al contrario lo cercano, smartphone alla mano, pronti a superare ogni limite pur di scattare una foto. Tra questi due estremi abbiamo parlato anche con tanti cittadini e rappresentanti delle istituzioni che cercano di costruire un rapporto sano di coesistenza con questo animale.