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11 Luglio 2024
19:00

Caccia ai Grizzly in Canada: la Provincia dell’Alberta revoca il divieto

La provincia canadese dell'Alberta ha revocato il divieto di caccia agli orsi Grizzly, in vigore da 18 anni. La decisione è stata duramente contestata dagli attivisti canadesi perché questi orsi sono una specie considerata dal 2010 «minacciata».

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La provincia canadese dell'Alberta ha revocato il divieto di caccia agli orsi grizzly, in vigore da 18 anni. Lo ha fatto silenziosamente ma gli attivisti per i diritti degli animali hanno aspramente criticato la decisione che rischia di mettere ancora più in pericolo lo stato della popolazione di orso Grizzly in Canada.

I Grizzly (Ursus arctos horribilis) sono una sottospecie di orso bruno diffusi in Nord America, Europa e Asia. Nel 2010 sono stati classificati come «minacciati» dal governo dell'Alberta, a causa delle esigue dimensioni della popolazione, dei tassi di mortalità causati dall'uomo e della qualità dell'habitat. A quel tempo, si stimava che in Alberta ci fossero tra 700 e 800 individui.

Negli ultimi decenni, infatti, la popolazione in Alberta ha subìto un drammatico declino. Una volta, l'area ospitava circa 9 mila orsi, questo numero però è diminuito drasticamente a causa della caccia, dello sviluppo agricolo e dell'urbanizzazione. Nel 2002, si stimava che ci fossero solo 850 Grizzly nei territori provinciali e quasi 200 confinati all'interno dei parchi nazionali. Di fronte a questa situazione critica, l'Alberta ha deciso di vietare la caccia ai grizzly nel 2006. La specie è stata ufficialmente dichiarata minacciata ma senza beneficiare di alcuna protezione federale.

Un recente censimento ha rilevato una leggera ripresa della popolazione, con un numero di orsi stimato tra 856 e 973. Ciò non ha impedito alle autorità dell'Alberta di revocare il divieto di caccia. Lo ha fatto il 17 giugno scorso, consentendo l'abbattimento di orsi considerati «problematici». Questa decisione però ha sollevato numerose critiche da parte degli attivisti per i diritti degli animali e dell'ambiente, e anche degli esperti. Tra questi c'è il fotografo naturalista John Marriott, che sui social ha denunciato l'accaduto puntando il dito contro il ministro dei Parchi e delle Foreste Todd Loewen.

«Questo cambiamento significa che, con effetto immediato, gli orsi problematici nella provincia possono essere abbattuti dai cacciatori di trofei – ha scritto Marriott – Cosa significa tutto questo? Difficile dirlo, visto che il Ministro sta indirizzando tutte le chiamate e le richieste di informazioni a una segretaria che sembra non sapere nulla».

Il governo provinciale ha giustificato la decisione citando la necessità di proteggere gli abitanti dell'Alberta. Dal 2005, si sono verificati 62 attacchi di orso, con otto morti e quasi 900 perdite tra gli animali d'allevamento, secondo gli agricoltori del luogo.

In realtà, gli attacchi mortali di orsi sono estremamente rari e anzi, è l'orso ad essere più spesso vittima delle interazioni con gli umani, in maniera diretta e indiretta. Anche in Italia, dopo la morte del 26enne Andrea Papi a causa dell'orsa JJ4, in Trentino si è scatenata una vera "caccia all'orso" da parte delle autorità della Provincia Autonoma che è arrivata ad approvare una legge che consente l'abbattimento fino a 8 orsi l'anno considerati, anche in questo caso, problematici.

Giornalista per formazione e attivista per indole. Lavoro da sempre nella comunicazione digitale con incursioni nel mondo della carta stampata, dove mi sono occupata regolarmente di salute ambientale e innovazione. Leggo molto, possibilmente all’aria aperta, e appena posso mi cimento in percorsi di trekking nella natura. Nella filosofia di Kodami ho ritrovato i miei valori e un approccio consapevole ma agile ai problemi del mondo.
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