Si chiamavano Bianchina e Brutus e hanno fatto una fine orribile e violenta. La prima, un incrocio tra un’anatra e un germano è stata uccisa da un cane lasciato libero all’interno di Villa Reale a Monza.
Il secondo, uno splendido cigno bianco, re incontrastato del lago di Parco Nord a Milano, è stato preso per il collo, ammazzato e scuoiato da un essere umano, se così si può definire.
Due immagini raccapriccianti che hanno lasciato inorriditi i visitatori e gli animalisti dell’Enpa che, nel caso di Bianchina, hanno chiesto alla nuova amministrazione di confrontarsi con le associazioni per risolvere l’ormai annoso problema dei cani lasciati senza guinzaglio nella villa, nonostante il divieto di farlo.
I due eventi sono accaduti uno di seguito all’altro. In ordine di tempo, però, è il povero Brutus a incontrare per primo la morte. L’aggressione è avvenuta nella notte di giovedì 7 luglio, intorno alle 3.30, quando l'animale è stato ammazzato e poi scuoiato da un uomo.
Le telecamere del Parco, che hanno registrato tutto, hanno permesso di dire con certezza quello che era successo e di dare l’avvio alle indagini per individuare il responsabile. Sono state le guardie ecologiche volontarie e i guardia parco la mattina, a trovarsi davanti ciò che rimaneva dell’animale, ovvero soltanto le sue piume. Tutto il resto, infatti, è stato portato via dall'aggressore.
Brutus abitava nel Parco Nord fin dalla sua creazione nel 2015 ed era ovviamente conosciutissimo da chiunque frequentasse l’area verde. Battezzato così per il suo carattere non sempre docile dei cigni, era però abituato al contatto con le persone, e probabilmente per questo non è scappato davanti al suo killer.
Il presidente del Parco Nord Milano, Marzio Marzorati, al quale i residenti della zona preoccupati, tristi, ma anche arrabbiati, si sono appellati, ha assicurato che le istituzioni vigileranno con ancora più attenzione e che faranno di tutto per identificare e punire la persona che ha commesso questo brutale violenza.
Intanto, i gruppi Facebook del quartiere Niguarda e dei frequentatori del Parco Nord, si stanno riempiendo di moltissimi messaggi di dispiacere e cordoglio per il povero Brutus. «Sembra assurdo, ma ci mancherai moltissimo», scrive qualcuno. «Il laghetto non sarà più lo stesso», scrive un altro. E così via, tra foto e ricordi con il cigno.
L’aggressione a Bianchina nella Villa Reale a Monza, invece, è avvenuta sotto gli occhi dei visitatori: un cane lasciato libero, pur essendo vietato dal regolamento, ha attaccato l’anatra-germano, che sorpresa all’improvviso non ha avuto il tempo di mettersi in salvo nell’acqua.
E così la sua vita tranquilla ha avuto fine nel primo weekend di un luglio rovente per l’ennesimo pet mate che in barba alle regole, o perché non in grado di controllare l'animale, questo è ancora da accertare, ha lasciato il proprio cane libero.
La morte è stata poi constatata dai volontari dell’Enpa, che hanno lanciato l’allarme insieme alle Guardie Ecologiche Volontarie del Parco Valle Lambro e i Park Angels.
Sempre l’Enpa di Monza, insieme ad altre associazioni animaliste e a tutti coloro che hanno a cuore il bene degli animali che vivono nei giardini della Villa Reale, sta chiedendo da tempo a gran voce all'amministrazione comunale e al Consorzio Parco di prendere seri provvedimenti affinché questo lento massacro abbia termine.
La rabbia e l’indignazione sono soprattutto rivolte verso quegli umani che, nonostante tutti gli appelli, continuano a utilizzare i giardini come fossero un’area per lo sguinzagliamento dei propri animali.
Per questo le richieste dell'organizzazione non escludono per nulla, se necessario, il mettere in atto anche le misure più estreme come quella del divieto assoluto di ingresso cani nei giardini della Villa.
Ma, nello stesso tempo, chiede anche che venga portato a compimento il progetto di realizzare all'interno del Parco aree apposite dove i cani possano essere lasciati liberi,sotto la responsabile custodia dei loro proprietari. Progetto promesso da tempo, ma di cui ancora non se ne vede l'ombra.