Nella notte fra il 14 e il 15 agosto un altro incendio ha sconquassato il mondo naturalistico siciliano, colpendo la Riserva Naturale Orientata Parco della Favorita e Monte Pellegrino. In questo caso le fiamme, che hanno spento i sogni di speranza di moltissimi cittadini palermitani già provati dagli incendi del luglio scorso, hanno colpito un'area naturalistica di elevata importanza nazionale in cui vivono diverse specie animali e vegetali.
La speranza di limitare l'azione delle fiamme solo su un unico versate è durata poco: le fiamme infatti hanno arso diversi ettari di bosco e sottobosco mediterraneo e sono stati numerosi i focolai spenti dall'autorità, tanto che sul finire della notte era ormai chiaro che le fiamme erano riuscite ad espandersi oltre il fronte di fuoco principale, lambendo anche il Castello Utveggio la cui struttura è stata costruita nel 1933 e che da allora protegge dall'alto il capoluogo.
La riserva di Monte Pellegrino è una delle più grandi e apprezzate dai palermitani. Con i suoi 1050 ettari copre infatti l'intero promontorio che protegge la città e contiene anche l'intero Parco storico della Favorita, voluto dai Borbone durante la loro permanenza a Palermo. Il Parco tra l'altro è anche uno dei più grandi parchi urbani d'Europa.
Luogo considerato da Goethe come tra i più belli del mondo, dalla riserva si poteva godere l'intera piana della Conca d'Oro e ospita importantissime specie floristiche, oltre a una folta comunità di uccelli e di entomofauna. Tuttavia già da alcuni anni la riserva era segnata dai segni degli incendi, provocati in altre occasioni, tra cui una partita di Play Off fra la squadra del Palermo e l'Avellino.
Studiata da molti biologi palermitani, questa riserva ospita anche il gorgo di Santa Rosalia, il luogo in cui George Evelyn Hutchinson, padre dell'ecologia moderna, definì (anticipando i tempi) il concetto di nicchia ecologica e dell'importanza della Biodiversità, tramite uno studio sull'entomofauna.
Per spegnere l'incendio, per l'intera notte della vigilia di Ferragosto e la mattinata successiva sono entrate in azione due squadre dei Vigili del Fuoco oltre a elicotteri, Canadair e agli uomini dell'ente gestore della riserva, i Rangers d'Italia che – insieme al corpo forestale e alla protezione civile – hanno cercato di arginare l'azione delle fiamme.
Proprio il giorno della vigilia di Ferragosto un operaio della forestale, Matteo Brandi, 56 anni, che era rimasto gravemente ferito durante lo spegnimento degli scorsi incendi a Monreale, è deceduto dopo 3 settimane di agonia, per via dell’aggravarsi del suo quadro clinico. Nato a Palermo ma residente ad Altofonte, l'operaio era ricoverato all'ospedale di Buccheri La Ferla.
Secondo le prime ricostruzioni, la causa del nuovo incendio è stato un razzo sparato verso la montagna per festeggiare l'arrivo del Ferragosto. Un fuoco d'artificio che ha causato danni inimmaginabili alla zona che era rimasta l'unica risparmiata dai roghi del 24 e 25 luglio. Si sospetta però che via anche qualcos'atro dietro l'origine dei roghi.
«Potrebbe essere stato innescato da un razzo, o gioco d'artificio, sparato da via Bonanno verso la parete rocciosa», ha chiarito Giovanni Provinzano, direttore della riserva di Monte Pellegrino – L'ipotesi più probabile sull'innesco delle fiamme rimane comunque un evento intenzionale, mi sembra difficile che ci sia stato un errore. Qualcuno voleva provocare il blocco dei cantieri di rimboschimento, avviati dopo la devastazione dell'incendio del 16 giugno 2016».
Una ipotesi che molte associazioni ambientaliste presenti sul territorio sposano in pieno e sono già partite le indagini in alcune aree selezionate in cui sono stati spenti i roghi. Non tutto sembra però perduto: lo stesso Provinzano lo sottolinea: «Tanti ci hanno aiutato ad evitare che le fiamme potessero espandersi ulteriormente nella riserva. Vigili del Fuoco, forestale, protezione civile comunale. Comune, città metropolitana e tanti tanti volontari. Nonostante la vigilia di festa in tanti si sono radunati e hanno lavorato senza sosta. Adesso (all'ora di pranzo n.d.r.) il fuoco e spento stiamo facendo la conta dei danni. Stiamo cercando di evitare che qualcuno possa cercare di aggirare l'ordinanza del Comune e organizzare falò e grigliate a Monte pellegrino. I ranger sono infatti dislocati lungo la via Bonanno per dissuadere chi è arrivato non appena è stata aperta la strada con tavolini e griglie».