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29 Novembre 2021
12:50

Brescia: si apre il processo contro la banda internazionale che importava illegalmente cuccioli

È passato molto tempo, ma alla fine sono finiti alla sbarra. Ora, saranno giudicati per la pesante accusa per la quale erano stati denunciati: avrebbero creato una associazione transnazionale per importare illecitamente animali da compagnia. In più, dovranno rispondere di falso e di maltrattamenti ai cani. Dopo sette anni si è aperto il processo a 14 imputati che avrebbero costruito questo traffico illegale di cuccioli dalla Romania verso le Regioni del Nord Italia. Tra loro, anche un veterinario e alcuni allevatori.

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È passato molto tempo, ma alla fine sono finiti alla sbarra. Ora, saranno giudicati per la pesante accusa per la quale erano stati denunciati:  una associazione transnazionale per importare illecitamente animali da compagnia. In più, dovranno rispondere di falso e di maltrattamenti ai cani. Dopo sette anni si è aperto a Brescia il processo a 14 imputati che avrebbero costruito questo traffico illegale di cuccioli dalla Romania verso le Regioni del Nord Italia. Tra loro, anche un veterinario e alcuni allevatori.

Tutto partì il 25 gennaio 2013 quando, a seguito di un controllo, venne sorpreso un corriere che, nel bagagliaio di un furgone diretto a Brescia, nascondeva 11 piccoli di American Staffordshire Terrier. Nove si trovavano in un trasportino e due in un altro. Uno dei cuccioli era morto, disidratato. L’intero viaggio lo stavano facendo al buio, senza acqua né cibo, tra i loro stessi escrementi.

Nel 2014 scattano gli arresti: la Dda di Trieste e di Brescia, infatti, aveva ricostruito il traffico illegale con flussi settimanali tra l’Est Europa e l’Italia. L’organizzazione metteva in vendita gli animali usando anche gli annunci sulle piattaforme Ebay, Subito e Kijiji. Due erano le coppie che avevano il compito di prendere le prenotazioni e incassare i pagamenti attraverso il circuito Western Union.

Il veterinario, invece, stando alle accuse che lo hanno portato a giudizio, doveva installare il microchip ai cani appena arrivati e mettere a posto i documenti così da farli apparire come nati in Italia. Gli investigatori concessero allora, per la prima volta in Europa, la possibilità di fare intercettazioni per reati legati agli animali. Di cani nel corso del tempo ne arrivarono in centinaia, passando dal Friuli. Ora il processo cercherà di accertare la veridicità del castello di accuse e le responsabilità di tutti gli imputati. Si sono costituite come parti civili le associazioni Oipa, Anpana e Lac.

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