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3 Gennaio 2021
9:37

Bracconaggio, salvato nelle Marche un lupo intrappolato

Un esemplare è stato salvato dal Centro Recupero Animali Selvatici (Cras) di Fermo. La trappola era stata posizionata in un sentiero vicino alla strada comunale. Una pratica ancora enormemente diffusa in tutta Italia.

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Intrappolato in un laccio in acciaio lasciato dai bracconieri che ancora vanno a caccia nelle fasce boschive per catturare soprattutto cinghiali. Un esemplare di lupo è stato salvato dal Centro Recupero Animali Selvatici (Cras) di Fermo, dopo che i carabinieri forestali di Sant'Angelo in Pontano, nelle Marche, erano stati avvertiti da un signore che lo aveva scambiato per un cane. La trappola era stata posizionata in un sentiero vicino alla strada comunale.

Il recupero è avvenuto sotto anestesia e l'animale è stato poi portato Centro Tutela e Ricerca Fauna Esotica e Selvatica di Monte Adone di Sasso Marconi (Bologna) dove rimarrà fin quando necessario per riprendersi e poi sarà rimesso in libertà.

Il bracconaggio in Italia

Come scritto sul sito della Lipu: "Bracconiere è chi spara a specie protette, chi caccia in tempi o in aree di divieto, chi caccia con modalità e mezzi vietati, chi cattura illegalmente gli uccelli e gli altri animali protetti". Un'indagine condotta dall'Ispra, l'Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, nel giugno 2020, ha identificato sette zone "calde" in Italia in cui la pratica è particolarmente diffusa:

  • le Prealpi lombardo-venete;
  • il Delta del Po;
  • le coste pontino-campane;
  • le coste e zone umide pugliesi;
  • la Sardegna meridionale;
  • la Sicilia occidentale e lo Stretto di Messina.

Ma il bracconaggio è diffuso su tutto lo Stivale, come emerge sempre dall'indagine dell'Ispra. In regioni come Liguria, Toscana, Romagna, Marche e Friuli Venezia Giulia ogni anno muoiono moltitudini di animali, uccelli soprattutto, a causa della caccia di frodo.

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